ROMA (WSI) – Il racconto esclusivo dell’incontro tra Wired Italia e Casaleggio sarà pubblicato nel numero di agosto della rivista, in edicola il 31 luglio.
Casaleggio è tornato sui risultati elettorali del M5S degli ultimi mesi. Sulle amministrative di maggio ha detto: “Era tutto previsto, abbiamo voluto perdere. Avremmo potuto prendere più voti aumentando il numero di liste, potevano essere il quadruplo, tante erano le richieste arrivate. Ma abbiamo preferito affrontare le elezioni solamente con le liste radicate sul territorio da almeno un paio di anni; quelle che si erano proposte non lo erano”.
Sulle elezioni politiche trionfali di febbraio rivela invece un aneddoto che è anche un’analisi sulla pervasività dei media nelle vicende politiche italiane: “Una settimana prima del voto, nei nostri uffici lanciammo una scommessa sui risultati del movimento e fui l’unico a dire che saremmo stati il primo partito. Se non è accaduto è stato perché viviamo in un paese come l’Italia in cui i media – in particolare la tv – e i partiti coincidono. Senza la televisione, che influenza il voto come nessun altro mezzo, avremmo preso il 40%”.
A intervistare Casaleggio per Wired Italia è stato l’autore di libri di fantascienza Bruce Sterling che firmò oltre 20 anni fa la prima copertina di Wired US.
Nel profilo che Sterling traccia di Casaleggio si legge: “Io vengo dal Texas e non mi sognerei di offrire agli italiani alcun consiglio politico. Tuttavia mi è molto chiaro quello che Casaleggio sta facendo in Italia. Vuole liberarsi dell’intermediazione dei partiti e dei media convenzionali, collegarsi direttamente agli elettori, spingerli a candidarsi e votarsi da soli, usando le piattaforme digitali di Casaleggio. Nessun altro al mondo è riuscito a fare con tanta efficacia e su scala così vasta quello che lui ha fatto in Italia. Ma non c’è nulla di nascosto, di misterioso o di magico in tutto questo. Il suo attivismo digitale probabilmente è la cosa meno misteriosa della politica italiana”.
Nel colloquio, Casaleggio ha anche parlato del suo concetto di democrazia compiuta: “Un sistema in cui tutti hanno gli stessi diritti civili e in cui ognuno partecipa al bene comune e lo fa perché è giusto. Se fosse così oggi l’Italia sarebbe un paese migliore”. E’ per concetti come questi che, secondo Sterling, l’ideologo del M5S e il suo movimento riscuotono successo: “E’ l’unico a dire le cose belle che la maggior parte degli elettori di norma vorrebbe sentire”, scrive l’autore di fantascienza.
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