Roma – “La decisione di Moody’s e’ di una gravita’ inaudita, c’e’ un disegno criminale delle agenzie di rating contro l’Italia e l’Europa”.
Lo afferma il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini commentando l’ultima decisione di declassare le banche italiane.
Il politico centrista ha lanciato un appello per la creazione di un’agenzia europea, un progetto del quale si discute per la verita’ da tempo.
“Ieri – ha proseguito – le agenzie di rating erano distratte, oggi rischiano di essere parte di un disegno criminale anti-europeo e anti-taliano”. Anche l’Abi ha attaccato la decisione di Moody’s definendola “un’aggressione all’Italia, alle sue imprese, alle sue famiglie, ai suoi cittadini”.
“E’ una vergogna – ha incalzato Casini – che anche in assenza di elementi nuovi oggi ci sia il declassamento delle nostre banche. E’ un attentato all’economia di questo paese e noi riteniamo che la perdita di credibilità delle agenzie di rating da oggi sia totale. Ecco perché è importante avanzare al più presto la proposta di un’agenzia di rating europea”.
Peraltro, ha concluso Casini, “si tratta delle stesse agenzie di rating che ieri sono state sorde e cieche al disastro dei derivati”.
L’Abi, dal canto suo, ha reiterato “la richiesta alle Autorità europee e alla Banca centrale affinchè tali giudizi non siano passivamente recepiti nella regolamentazione, nelle procedure e nei modelli di valutazione e venga finalmente varata una severa disciplina di controllo nei confronti di questi soggetti”.
L’associazione bancaria “ha messo questo argomento all’ordine del giorno della riunione di domani del comitato esecutivo a Milano – rende noto il comunicato – al fine di valutare collegialmente tutte le azioni da adottare, in ogni sede, per tutelare i legittimi interessi dell’economia italiana, così gravemente lesi dalle decisioni delle agenzie di rating”.
Recessione e austerità. Queste le principali cause che hanno indotto l’agenzia internazionale Moody’s a tagliare il rating di 26 istituti di credito italiani. La decisione, annunciata dopo la chiusura di Wall Street, è stata presa – si legge in una nota – a causa “del ritorno dell’Italia in recessione e delle misure di austerità del governo”. L’outlook per tutte le banche resta negativo.
Non sono stati risparmiate nemmeno UniCredit e Intesa SanPaolo, i due principali istituti del Paese, che insieme rappresentano un terzo del settore bancario italiano: sono stati declassati, rispettivamente, da “Baa1” a “Baa2” e da “C+” a “C-“. I rating delle banche italiane “sono adesso tra i più bassi nei paesi dell’Europa avanzata e riflettono – avverte l’agenzia – la vulnerabilità di queste banche in contesti operativi sfavorevoli, in Italia e in Europa”. Moody’s sottolinea ancora che le difficoltà legate alla “recessione e all’austerity stanno riducendo la domanda nel breve termine”.