Il piano di Deutsche Bank riguardo a un aumento di capitale da 8 miliardi di euro non convince il mercato che al momento sta punendo il titolo con un ribasso superiore al 6%. Gli analisti non hanno una visione unanime sul futuro della prima banca tedesca.
Fra le visioni più taglienti c’è quella di Bernstein Research, che in una nota ha scritto che il caso Deutsche Bank potrebbe aver scoperchiato il vaso di Pandora di diverse altre banche, più piccole ma in analoghe carenze di capitale.
Per Deutsche Bank quest’aumento è “la cosa giusta?”, si domanda Bernstein Research,
“Certo. Ma ciò non significa che il titolo sia da comprare. Il controllo dei costi era la cosa giusta per gli azionisti. (…) Mentre è facile essere sensazionalisti qui, e sicuramente vale la pena di pensare quali saranno le risposte delle banche più indebitate (come le francesi o quelle dei Paesi del Sud Europa più deboli). A conti fatti, non credo che ci dirigiamo in una direzione così estrema così rapidamente, ma la divergenza tra i settori finanziari statunitense”, molto più sano, “e quello europeo sta diventando ancora più grande”.
Insomma, Bernstein avverte che di fronte a casi macroscopici come quelli Deutsche Bank, molte altre banche europee saranno ancora impegnate sul fronte degli aumenti di capitale in un momento nel quale le banche statunitensi possono operare in contesti assai più favorevoli.
In Europa la redditività del settore minacciata dai tassi a zero della Bce è un problema che rischia di persistere anche quando non si presentano problemi sul fronte della solidità patrimoniale (è quanto scrive Goldman Sachs nel caso recente di Deutsche Bank).
Un esempio su tutti può essere rappresentato dalla britannica Hsbc i cui utili nel 2016 sono scesi dell’82% a 2,48 miliardi di dollari soprattutto a causa della compressione dei tassi.