– 18 maggio 1998: Il dipartimento alla Giustizia americano e 19 Stati americani denunciano Microsoft accusandola di concorrenza sleale e pratiche di monopolio. I legali dell’accusa chiedono l’eliminazione del browser Internet
Explorer da Windows 98.
– 19 ottobre: Inizia il processo contro Microsoft. La corte federale e’ presieduta dal giudice Thomas Jackson.
– 2 novembre 1998: Viene resa pubblica la videocassetta contenente la deposizione registrata di Bill Gates.
– 13 gennaio 1999: Franklin Fisher, professore universitario, e’ l’ultimo testimone chiamato dal governo.
– 22 gennaio 1999: Iniziano le testimonianze della difesa. Microsoft chiama Richard Schmalensee.
– 21 settembre 1999: Si concludono le udienze. In 77 giorni di dibattimento sono stati ascoltati piu’ di 100 testimoni.
– 5 novembre 1999: Il giudice Jackson condanna Microsoft nella sentenza preliminare (‘Findings of Fact’). Iniziano le trattative per un accordo; si parla di smembramento.
– 23 marzo 2000: Secondo alcune indiscrezioni Governo e Microsoft si sarebbero avvicinati ad un accordo. Bill Gates avrebbe evitato lo smembramento dell’azienda.
– 3 aprile 2000: Nella sentenza definitiva Microsoft e’ ritenuta colpevole di aver violato le leggi antitrust USA. Bill Gates dichiara che ricorrera’ in appello.
– 28 aprile 2000: Il dipartimento di Giustizia USA e i 19 Stati americani che si erano uniti nella causa contro Microsoft chiedono formalmente al giudice di dividere in due la societa’ di Bill Gates, una per i sistemi operativi e una per il software applicativo.
– 24 maggio 2000: Tra la proposta del governo e la richiesta dei legali di Bill Gates di non fare assolutamente nulla, il giudice Jackson sembra piuttosto apprezzare uno studio indipendente che raccomanda la divisione di Microsoft in tre.
– 1 giugno 2000: Cavilli procedurali costringono il giudice jackson a rinviare la sentenza, ma il verdetto e’ gia’ dato per scontato: Microsoft deve essere smembrata.
– 7 giugno 2000: Il giudice Jackson ordina lo smembramento di Microsoft in due societa’ distinte.
– 8 giugno 2000: Con una mossa inaspettata, Microsoft chiede che la sentenza del giudice Jackson venga sospesa.
– 12 giugno 2000: Il dipartimento di Giustizia sollecita il giudice Jackson a imporre delle restrizioni alle attivita’ per vincolare Microsoft durante l’appello, ma chiede al giudice di posticipare la sentenza fino a che la societa’ di Bill Gates presentera’ la notifica.
– 13 giugno 2000: In seguito a una prima vittoria per Microsoft, dopo che la Corte d’Appello ha ordinato che il caso venga vagliato da una commissione plenaria, il giudice Jackson rifiuta di rispondere alla richiesta della societa’ di Bill Gates di sospendere le restrizioni alle attivita’.
– 14 giugno 2000: Il dipartimento di Giustizia chiede alla Corte d’Appello di attendere una sentenza da parte di Jackson prima che il tribunale decida sulla mozione di Microsoft di sospendere lo scorporo della societa’.
– 16 giugno 2000: Microsoft presenta un rapporto alla Securities and Exchange Commission, l’organo di controllo della borsa americana, sottolineando che la decisione del giudice Jackson potrebbe avere una “effetto avverso” sul prezzo del titolo se la sentenza non venisse ribaltata.
– 19 giugno 2000: La Corte d’Appello accetta la richiesta di Bill Gates per una sospensione dell’ordinanza del giudice Jackson.
– 26 luglio 2000: In un’istanza alla corte, Microsoft sollecita la Corte Suprema a esaminare il caso, sostenendo che il potenziale impatto sull’economia sarebbe troppo grande.
– 31 agosto 2000: il giudice distrettuale Janet C. Hall ordina a Microsoft di pagare i danni a Bristol Tecnhologies, che aveva richiesto un risarcimento per concorrenza sleale.
– 26 settembre 2000: La Corte Suprema rimanda il caso Microsoft alla Corte d’Appello federale del distretto di Washington.
– 5 febbraio 2001: La Corte d’Appello ordina un’udienza relativa al giudice Jackson in merito al caso Microsoft.
– 26 febbraio 2001: Il presidente della Corte d’Appello di Washington mette in dubbio il caso mosso dal governo contro Microsoft, creando le attese che l’ordinanza di scorporo venga ribaltata.
– 28 febbraio 2001: la corte segnala le proprie intenzioni di rimuovere il giudice Jackson che aveva ordinato lo scorporo di Microsoft.
– 28 giugno 2001: La sentenza della Corte d’Appello federale americana ha riconosciuto il monopolio di Microsoft nel mercato dei sistemi operativi per i personal computer.
Sebbene la Corte abbia ammesso che il solo fatto di essere monopolisti non rappresenta una violazione della legge, utilizzare questa posizione per proteggere il proprio monopolio e’ reato e i giudici di appello hanno identificato alcuni comportamenti contro la legge.
La corte ha infatti determinato, concordando con il giudice di primo grado Thomas Penfield Jackson, che le restrizioni imposte da Microsoft sulle licenze date ai produttori di personal computer vanno contro le leggi antitrust.
Colpevole Microsoft anche di aver disegnato il sistema operativo Windows rendendo difficile ai produttori di pc l’installazione di altri software non-Microsoft, come il software di Netscape.