ROMA (WSI) – “Uno dei più spinosi dilemmi diplomatici” che il governo Renzi si è trovato di fronte; dall’avvicinamento col premier egiziano Abdel Fattah Al-Sisi alla morte scandalosa del giovane Giulio Regeni, il percorso delle relazioni internazionali fra Italia e Egitto a fatica potranno prendere una piega decisa.
L’analisi che il Financial Times dà delle conseguenze dell’omicidio Regeni, molto probabilmente ad opera di servizi di sicurezza protetti dallo Stato egiziano, evidenzia come, da un lato le esigenze di giustizia che il popolo italiano pretende dal suo governo difficilmente combaciano con le esigenze geostrategiche nel teatro Mediorientale.
“Renzi ha veramente abbracciato Sisi, le sue relazioni con lui sono state uno dei più grossi risultati della sua politica estera, e le ha costruite praticamente da zero”, dice al Ft Mattia Toaldo, dello European Council on Foreign Relations, “pertanto è imbarazzante dover scegliere fra il mantenere tali relazioni o fare qualcosa per calmare l’opinione pubblica”.
Sulla spinta dell’indignazione è stata chiesta all’Italia una reazione finalmente decisa, avendo già in mente un altro pasticcio diplomatico, quello del caso dei due Marò. Sanzioni economiche, ad esempio, fino ad arrivare al ritiro dell’ambasciata in Egitto.
In ballo affari e patti commerciali enormi
Ma sull’altro piatto della bilancia ci sono questioni d’importanza tutt’altro che secondaria, come l’alleanza anti-Isis che l’Italia può contare nel teatro libico.
In ballo, poi, ci sono accordi commerciali e investimenti di colossi come Eni, che prevedono anche lo sviluppo di un grosso giacimento di gas nel mare antistante l’Egitto. I nuovi patti commerciali sarebbero già finiti “in ghiacciaia”, secondo quanto afferma una fonte citata dal newspaper britannico.
Ma, d’altro canto, la condotta dell’Egitto è stata difficilmente giustificabile: com’è noto, le versioni fornite dalle autorità nazionali sulla morte del ricercatore sono passate dal rapimento di una banda di criminali, all’omicidio stradale, al delitto a sfondo omosessuale. Finché Al-Sisi non si assumerà le sue responsabilità, non sarà facile per l’Italia agire di conseguenza.