ROMA (WSI) – La Spagna sorprende sempre di più gli analisti, dando ragione soprattutto a chi ritiene che sarà la periferia dell’Eurozona a sorprendere in termini di ripresa economica. L’ultimo dato che conferma la velocità di recupero del paese è il numero dei disoccupati di aprile, che è sceso al ritmo doppio rispetto a quanto atteso dagli analisti.
Si è trattato di un vero e proprio tonfo, pari a 118.923, contro il calo dei senza lavoro di 65.000 unità. Stando a quanto reso noto dal governo spagnolo, il dato è il migliore di aprile della storia, con una flessione record; e anche se si fa riferimento al calo degli ultimi dodici mesi, con 351.285 persone che hanno lasciato l’esercito dei disoccupati, si arriva a concludere che il calo è stato da record.
Per avere un’idea dell’eccezionalità dei numeri, basti pensare che negli ultimi sette anni, in media la disoccupazione è scesa di appena 25.000 unità. Detto questo, è presto per cantare vittoria, dal momento che il tasso ufficiale di disoccupazione è superiore al 20%.
Ciò detto, la ripresa è indubbiamente solida, se si fa riferimento al dato sul Pil diffuso qualche giorno fa, che ha messo in evidenza un balzo +0,9% nel primo trimestre, sorprendendo il consensus. Su base annua, la crescita è stata +2,6%, tre volte tanto il Pil UK nello stesso periodo e 18 volte il rialzo del Pil Usa.
BNP Paribas aveva fatto notare, in concomitanza con la pubblicazione del Pil che “la crescita della Spagna è basata su fondamentali solidi, rispetto a quella di altre economie della periferia, grazie all’impatto positivo delle riforme strutturali adottate negli ultimi due anni”. Tanto che BNP Paribas prevede che il Pil balzerà +3% su base annua, contro +1,4% nel 2014.