Il Piemonte, terra di grandi vini, è un mosaico di colline e montagne dove clima e territorio si uniscono per creare vigneti unici. Qui, nelle estati miti e negli inverni rigidi, nascono alcuni dei vini più prestigiosi d’Italia, dai rossi intensi ai bianchi raffinati.
Tra questi, il Gavi emerge come un vero gioiello, prodotto esclusivamente con uve Cortese coltivate sulle colline del Monferrato, nella parte più a sud della provincia di Alessandria. In prima linea nella sua produzione c’è Claudio Andrea Gemme e la sua Castellari Bergaglio, eredi di una tradizione vinicola lunga secoli, ma con uno spirito innovativo e dinamico sempre rivolto al futuro.
Avete una storia centenaria, come nasce la vostra azienda?
Cinquecento anni or sono i miei antenati Giuseppe e Carlo Gemme, due Lanzichenecchi, ossia soldati di ventura, durante il rientro verso casa si imbatterono in Gavi, paese in posizione strategica, rimasto per secoli al centro dell’unica via che da Genova si spingeva verso nord. Attratti da queste magnifiche terre, i Gemme si stabilirono nella frazione di Rovereto di Gavi dove realizzarono i primi vigneti. È una storia che affonda le radici in riti ancestrali, quando si faceva il vino pestando l’uva coi piedi nei tini di legno. Negli anni la famiglia ha continuato a dedicarsi al vino arrivando fino ai giorni nostri quando abbiamo deciso di unire la nostra tenuta La Polastra con un’altra realtà storica della zona la Castellari Bergaglio.
A proposito di vendemmie, il 2024 è stato un anno molto piovoso. Ha influito sulla vostra attività?
La vendemmia 2024 si è conclusa da poche settimane. Abbiamo avuto un ottimo raccolto di uva Cortese, l’unica che utilizziamo per produrre i nostri vini, nonostante i timori per le piogge intense dei mesi scorsi. Il Cortese è un vitigno molto versatile perché si presta alla produzione di vini che possono essere bevuti molto giovani con sentori freschi e minerali, ma con grande capacità di invecchiamento è in grado di mantenere sempre le sue caratteristiche di eleganza e sapidità grazie all’acidità dell’uva. Ci attediamo quindi anche per questo anno un’ottima qualità dei nostri vini anche grazie ai continui investimenti in tecnologia.
Che vini produce la vostra cantina?
La Castellari Bergaglio produce nove etichette di Gavi Docg e Gavi di Gavi, tutte da uva Cortese al 100%. Le differenze tra questi vini sono riconducibili a diversi fattori, tra cui spicca la composizione del terreno dei nostri vigneti. La diversità di terroir ci consente di ottenere vini dalle caratteristiche uniche nonostante condividano la stessa annata e il medesimo processo di vinificazione. Tra questi mi piace ricordare un Gavi di Gavi, le cui uve vengono selezionate dalla “Vigna vecchia”, che vanta più di ottant’anni, il nostro spumante Metodo Classico con 60 mesi sui lieviti, un Gavi in barrique e infine il Passito Gavium.
Siete molto legati alla tradizione ma cosa c’è nel futuro della Castellari Bergaglio?
Nel futuro c’è ancora molto spazio per crescere. Siamo una piccola azienda molto presente sui mercati internazionali, dove realizziamo il 90% del nostro fatturato grazie alla storica presenza di Castellari Bergaglio. Produciamo 150.000 bottiglie all’anno e abbiamo la potenzialità per crescere ancora molto.
The Art of Making Gavi è il motto dell’azienda. Che legame avete con il mondo dell’arte?
La nostra arte è versare nel bicchiere ciò che la natura crea. Nel rispetto della tradizione, produciamo i nostri vini con la sensibilità di un artista, trasformando in realtà qualcosa che sfugge alla comprensione umana. Nel caso dei nostri vini è il piacere e la bontà di un territorio fatto di colline e alture, estati delicate, nebbie autunnali e nevi invernali. Il vino è arte, per questo ogni anno ci dedicheremo alla ricerca e acquisto di un’opera tra gli artisti emergenti di tutto il mondo che vestirà la nostra nuova etichetta di Gavi Docg in edizione limitata, il Tistolo, in onore di mio nonno Giovanni Battista.
Avete realizzato anche una Gaviteca. Di cosa si tratta?
Chi apprezza i nostri vini non può assolutamente perdersi la nostra Gaviteca, dove realizziamo degustazioni delle nostre migliori bottiglie. La Gaviteca è un progetto che nasce dal nostro desiderio di comunicare la cultura del vino in ogni suo aspetto: dalla mescita e degustazione, a punto di raccolta storica attraverso materiale fotografico e stampato, luogo di eventi artistico-culturali e di incontri di formazione.
La nostra Gaviteca ha aperto le porte all’innovazione, estendendosi anche all’esterno nel nostro Bosco di Roveri secolari dove è possibile godere di un raffinato Picnic degustando i nostri vini completamente avvolti dalla natura circostante.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.