La Catalogna non dirà ancora se dichiarerà o meno l’indipendenza, ma si è semplicemente limitata ad affermare che vuole incontrare il leader spagnolo Mariano Rajoy. In una lettera il leader della Catalogna si è offerto di incontrare il primo ministro spagnolo “il più presto possibile” per cercare di risolvere la situazione di stallo in Catalogna, chiedendo che il dialogo si svolga e si concluda nell’arco di due mesi.
Il problema è che nella lettera di quattro pagine non si fa la minima menzione della dichiarazione di indipendenza. Rajoy e il governo di Madrid avevano imposto un ultimatum alla Catalogna dopo il referendum sull’indipendenza del primo ottobre, chiedendo di chiarire la sua posizione. Il presidente Carles Puigdemont sta cercando di prendere tempo, ma potrebbe pagare caro il suo gioco.
Da parte sua il governo di Madrid ha fatto sapere di non ritenere una riposta sufficientemente valida la lettera di quattro pagine inviata dalla Catalogna sulla possibile indipendenza, in cui il leader della regione secessionista Puigdemont chiede due mesi di tempo per negoziare.
Rajoy potrebbe presto ricorre all’articolo 155 della Costituzione, un evento mai successo nella storia della Spagna, e assumere di fatto i poteri della regione, soffiandoli alle autorità locali. Il leader del governo sta lavorando a fianco dei Socialisti del PSOE, seconda forza in parlamento, per trovare una soluzione.
Il partito dei conservatori Ciudadanos chiede invece la sospensione immediata dell’autonomia. Questa posizione è valsa un incremento di popolarità nei sondaggi alla formazione nazionalista e potrebbe influenzare Rajoy nelle decisioni che prenderà, convincendolo probabilmente ad assumere una posizione più rigida.
Catalogna: tre giorni di tempo per ratificare l’indipendenza
Le autorità in Catalogna hanno tempo fino all fine della giornata del 16 ottobre per confermare la loro indipendenza e tre giorni per ratificare la decisione. Sembra però che i leader della regione non siano intenzionate a dare prima di giovedì una risposta positiva alla richiesta del governo spagnolo di chiarire se hanno dichiarato o meno l’indipendenza.
Più la crisi durerà e più l’impatto sarà negativo sulle Borse ma anche sull’economia spagnola. L’incertezza allontana gli investimenti e il governo potrebbe presto rivedere al ribasso le prospettive di crescita economica. La Catalogna conta per circa il 19% del Pil nazionale.
La Spagna nel suo complesso costituisce la quarta forza economica dell’area euro e negli ultimi tempi è riuscita a risollevarsi dalla crisi dei debiti sovrani, superando anche la crescita media del blocco a 19. Sui mercati oggi l’indice della Borsa spagnola Ibex ha ripreso a perdere terreno in controtendenza rispetto al resto d’Europa, per paura che il governo spagnolo faccia presto ricorso all’opzione nucleare.
In ambito valutario, il cambio euro dollaro ha reagito negativamente agli ultimi sviluppi, perdendo il livello di supporto di 1,1780 dollari. Il cross aveva aperto in ribasso per via delle dichiarazioni “aggressive” di Yellen, presidente della Fed, ma poi l’andamento è andato peggiorando con l’arrivo delle novità dal fronte catalano. Il prossimo livello al rialzo è individuato dagli analisti tecnici a $1,1840.