(9Colonne) – Roma, 15 feb – Prendono il via da Bologna le iniziative che saranno organizzate, nel corso del 2007, dalla Massoneria del Grande Oriente d’Italia per celebrare il centenario della morte di Giosuè Carducci, premio Nobel, una delle figure più importanti della letteratura italiana legate alla Libera Muratoria. Carducci aderì alla Massoneria nel 1862 con l’iscrizione alla loggia “Galvani” di Bologna e fu tra i fondatori, nel 1866, della loggia “Felsinea” nella quale ricoprì l’incarico di segretario. I principi cardine del pensiero massonico sono presenti in diverse sue opere, anche se il poeta ebbe con l’Istituzione un rapporto non privo di conflittualità, legato soprattutto alle vicende della formazione dello stato unitario italiano che lo portarono ad “affievolire” le sue idee libertarie e repubblicane. Ed è proprio un’analisi “a tutto campo” sul rapporto tra il poeta e la Massoneria quella che propone la loggia bolognese “Giosuè Carducci” con il Convegno di studi “Carducci Massone” in programma sabato prossimo presso la Sala Senatoriale di Palazzo Ratta. Interverranno Emilio Pasquini, dell’Università di Bologna (“Carducci laico”); Umberto Carpi, dell’Università di Pisa (“Carducci e la Rivoluzione francese”), lo storico Aldo Mola (“La Massoneria per Carducci”), Marco Veglia, dell’Università di Bologna, (“La vita massonica di Giosuè Carducci dal 1866 al 1868”), Roberto Balzani, dello stesso ateneo, (“Carducci Crispino”) e Angelo Scavone, presidente della Società Dante Alighieri di Bologna (“Carducci e la Dante Alighieri”). Le conclusioni sono affidate al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi.
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