L’Italia per i Centri per l’impiego (Cpi) spende poco, rispetto alle altre grandi economie europee. E i disoccupati che a essi si rivolgono li trovano in gran parte inutili. A fare il punto su questi uffici, che saranno cruciali nel determinare il successo del reddito di cittadinanza, è stata l’Istat. L’analisi in questione si chiama “Indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l’impiego in Italia e all’estero”.
In un’indagine presentata al Senato lo scorso luglio si apprende che solo il 2,4% degli italiani in cerca di lavoro ha trovato utili i Cpi, dato che scende all’1,8% nel Nord e migliora al 2,8% nel Mezzogiorno. L’aspetto cruciale, sottigliezze a parte, è che nel 2017 almeno 97 italiani su 100 hanno ritenuto inutile il Cpi per trovare lavoro.
Secondo l’Istat amici e parenti si rivelano determinanti per trovare lavoro in oltre 4 casi su 10, mentre la seconda strategia più efficace risulta il contatto diretto con il futuro datore di lavoro (utile nel 17,4% dei casi). Il Reddito di cittadinanza voluto dal governo, insomma, si affida a una struttura che finora ha prodotto pochi risultati nel far incontrare domanda e offerta di lavoro.
Solo 0,7% dice di aver ricevuto offerta di lavoro
Va aggiunto che i disoccupati italiani si rivolgono ai Centri dell’impiego molto meno dei loro omologhi europei. Nel 2017, nel mese precedente l’intervista dell’Istat, il 45,2% dei disoccupati nell’Ue ha contattato i centri, contro il 14,7% dei disoccupati italiani. Soltanto lo 0,7% di chi ha contattato i centri dice di averlo fatto perché ha ricevuto un’offerta di impiego (vedi tabella sotto riportata).
La Legge di Bilancio 2019 ha stanziato un miliardo di euro per potenziare questi uffici. Prima di questo provvedimento, comunque, parte delle inefficienze dei Cpi sono dovute anche alle poche risorse dedicate.
Nel 2015 la spesa per i Centri per l’impiego, in percentuale del Pil, “risultava in Italia pari allo 0,04%, rispetto allo 0,36 della Germania, allo 0,25 della Francia e allo 0,14 della Spagna”.
Per ogni disoccupato la Germania stanzia 3.700 euro, 1.300 la Francia, 250 della Spagna, e solo 100 l’Italia.