MILANO (WSI) – Ad Unicredit si lavora a tamburo battente per far uscire il nome del nuovo CEO. Nella giornata di ieri a Piazza Gae Aulenti si sono tenuti una serie di incontri tra i consiglieri per far uscire il nome del nuovo CEO che andrà a sostituire l’uscente AD Federico Ghizzoni, ma per ora la condivisione su un nome unico non c’è.
Un clima teso che si riflette a Piazza Affari dove ieri il titolo ha perso un ulteriore 2,22% portando al calo del 24,3% il bilancio dell’ultimo mese di Unicredit. Sul tavolo della commissione composta dal presidente Giuseppe Vita, il vicario Vincenzo Calandra, il presidente del comitato Nomine Luca Cordero di Montezemolo e Clara Streit è arrivata la proposta di dividere i possibili candidati in varie shortlist. Obiettivo arrivare ad una rosa di 4-5 nomi papabili da sottoporre al board, la cui riunione è prevista per l’11 luglio – prima era fissata al 7.
Come suggerito dalla Bce, dovrà esserci almeno un candidato interno. Al vaglio della commissione ci sono i curricula di Gianni Papa, vice dg e di Carlo Vivaldi, responsabile Est-Europa. Dubbia l’ipotesi del CEO estero: l’unico nome emerso è quello del capo del Cib di Unicredit e oggi in SocGen, Jean Pierre Mustier. Più consistente la fila dei papabili italiani tra cui spuntano i nomi di Alberto Nagel di Mediobanca, Marco Morelli di Bofa-Merrill Lynch – anche se nei giorni scorsi avrebbe non ufficialmente smentito – Andrea Orcel di Ubs, Giampiero Maioli dell’Agricole, Flavio Valeri di Deutsche, Gaetano Miccichè di Banca Imi e da ultimo anche il nome Corrado Passera e quello di Fabrizio Viola di Mps. Non c’è sicurezza che alla fine la commissione presieduta dal Presidente Giuseppe Vita alla fine opti per le diverse short list e quindi tutto è ancora in divenire.