La tecnologia più chiacchierata di questi giorni è senza dubbio il chatbot di OpenAI, Chat GPT. Il settore dell’intelligenza artificiale (IA) conversazionale ha fatto molta strada negli ultimi anni, con numerosi modelli e piattaforme sviluppati per consentire alle macchine di comprendere e rispondere agli input del linguaggio naturale. Tra questi c’è Chat GPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer: uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale potente e versatile, che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso.
Abbiamo intervistato il guru del tech di Wall Street, Daniel Ives, managing director Wedbush Securities per capire quali sono le prospettive per Chat GPT nel campo dell’IA e come può essere integrata nell’ecosistema di Microsoft. Inoltre, gli abbiamo chiesto se il chatbot di OpenAI sarà il prossimo megatrend tecnologico. Ecco cosa ci ha risposto.
Chat GPT la parola d’ordine di questi giorni o almeno così sembra. Qual è il suo parere sul chatbot? Crede che sarà il prossimo grande trend nel campo dell’intelligenza artificiale?
Penso che sia una corsa agli armamenti per quanto riguarda il campo dell’intelligenza artificiale. Credo che Microsoft abbia messo a segno un colpo importante contro Google, Amazon, Apple e altri. Anche se 10 miliardi di dollari di investimento penso siano veramente pochi pensando all’opportunità di incassare più di 1.000 miliardi nel prossimo decennio. Nonostante le società come Microsoft tecnologiche continueranno a tagliare i costi, faranno anche delle grandi scommesse. E questa è una di quelle tecnologie potenzialmente rivoluzionaria.
Come il chatbot di Open AI può essere integrato nell’ecosistema di Microsoft? Come potrebbe essere utile?
Innanzitutto, si inizierà dal lato azienda e poi sul lato cloud. Questa potrebbe essere una differenziazione competitiva rispetto ad Amazon relativa al cloud e rispetto a Google in termini di motore di ricerca, algoritmo, quesiti. E poi questo va integrato dal lato del consumatore. Penso al motore di ricerca di Microsoft Bing, cui Chat GPT di Open AI potrebbe davvero dare un forte vantaggio rispetto al motore di ricerca di Google.
E penso che per Satya Nadella questo sia il momento giusto di essere sulla corsia di sorpasso in termini di innovazione. Dopo questo calo per i titoli tech, Microsoft ne uscirà fuori più forte, grazie alle acquisizioni che ha fatto negli ultimi anni. LinkedIn per esempio è stata una mossa di poker molto intelligente.
Si può dire che Chat GPT e Microsoft sono i concorrenti principali di Google in termini di motore di ricerca?
Non posso dire sì, ma credo che sono sulla strada giusta per diventarlo. E questo chatbot è molto di più che semplice motore di ricerca all’interno dell’intero ecosistema della società di Redmond. Penso che in questo momento negli Stati Uniti, Microsoft abbia le carte migliori nel campo dell’intelligenza artificiale. Chiaramente, la Cina ha alcuni assi nel settore dell’IA, ma penso che Microsoft attualmente sia il protagonista principale.
Su Google pendono le accuse da parte del Dipartimento di Giustizia USA di monopolio illegale sul mercato pubblicitario. Ritiene che Chat GPT sia un’occasione persa per Alphabet?
Sì, penso che sia un’occasione persa. Ma in questo momento, Alphabet, non può fare fusioni e acquisizioni. Voglio dire, sono sotto esame a Beltway (Washington) così come a Bruxelles. Microsoft ha avuto lo stesso problema negli anni Novanta, ma ora è più libera in termini di possibilità di fare alcune operazioni di m&a rispetto agli altri protagonisti del settore tecnologico.