ChatGPT fuori moda? Il calo di visite continua. E l’Unesco vuole vietarlo nelle scuole
Dopo un periodo di crescita che sembrava inarrestabile, il traffico di ChatGPT è calato in maniera significativa negli ultimi mesi.
Questa tendenza è stata rilevata da Similarweb, su servizio che consente di ottenere insight relativi alle performance di prodotti digitali, che ha evidenziato ad agosto una diminuzione del 3,2% nelle visite globali, portando il totale a 1,4 miliardi di visite ad agosto e continuando così un trend in calo che inizia da giugno.
Inoltre, la durata media delle visite mensili è diminuita nel tempo: da una media di 8,7 minuti di marzo, col passare dei mesi è calata fino a 7 minuti nel mese di agosto.
Il ritorno a scuola può far rialzare ChatGPT ?
Per Similweb, però, il ritorno delle scuole a settembre potrebbe contribuire a un aumento del traffico e dell’utilizzo di ChatGPT. L’ipotesi è rafforzata dai dati di traffico registrati negli USA, che mostrano un lieve aumento ad agosto (+0,4%) in linea con la ripresa delle attività scolastiche. David F. Carr di Similarweb afferma:
Gli studenti che chiedono aiuto per i compiti sembrano essere una grossa fetta della nostra ricerca: la percentuale di utenti più giovani del sito web è diminuita durante l’estate e ora sta tornando a crescere.
La notevole diminuzione nell’utilizzo del chatbot di OpenAI durante l’estate, con una flessione del 9,7% a giugno e del 9,6% a luglio, sembra essere connessa alla chiusura delle scuole in tutto il mondo.
Questo fattore potrebbe spiegare il motivo per cui la tendenza del traffico ha iniziato a stabilizzarsi ad agosto (che è comunque in calo, ma inferiore rispetto ai due mesi precedenti), quando un numero maggiore di studenti ha ripreso le lezioni verso la fine del mese.
Durante il periodo estivo la fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni ha infatti registrato la diminuzione più marcata. Ad esempio, mentre negli Stati Uniti il traffico di Internet in generale è sceso del 10% a maggio, del 15% a giugno e di un ulteriore 4% a luglio (dati sempre forniti da Similarweb), la percentuale di utenti appartenenti a questa fascia di età, che aveva raggiunto il 30% ad aprile, è scesa al di sotto del 27% entro luglio.
Tuttavia, va notato che ChatGPT non è stato l’unico chatbot a subire una riduzione del traffico durante i mesi estivi. Anche Character.AI e Bard hanno visto un calo delle loro interazioni, registrando una diminuzione rispettivamente del 3,6% e del 3%.
L’Unesco tuona: “Vietare i chatbot ai bambini sotto i 13 anni“
Ma è proprio in concomitanza dell’inizio delle scuole che arriva una richiesta dalle Nazioni Unite. Attraverso l’Unesco, stanno sollecitando l’istituzione di regolamentazioni rigorose per l’uso di strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT nelle scuole, compresi limiti di età per l’utilizzo.
In una nuova guida rivolta ai governi, l’organizzazione educativa delle Nazioni Unite sta mettendo in guardia sul fatto che le autorità pubbliche non sono ancora pronte ad affrontare le questioni etiche connesse all’introduzione di programmi di intelligenza artificiale nelle aule. Secondo la nota dell’organizzazione, il rischio è l’impatto sul benessere emotivo dei bambini.
Audrey Azoulay dell’Unesco afferma:
L’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un’enorme opportunità per lo sviluppo umano, ma può anche causare danni e pregiudizi. Non può essere integrata nell’istruzione senza l’impegno pubblico e le necessarie garanzie e normative da parte dei governi
L’Unesco precisa che gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale hanno il potenziale per offrire supporto ai bambini con particolari esigenze e agire come assistenti nella ricerca. Tuttavia, per garantire che il loro utilizzo sia sicuro ed efficace, è essenziale coinvolgere insegnanti, studenti e ricercatori nella fase di progettazione e stabilire una regolamentazione governativa adeguata. I programmi di intelligenza artificiale generativa hanno sollevato preoccupazioni legate al plagio in istituzioni educative, università e nel campo artistico.
Allo stesso tempo, il settore dell’istruzione è stato riconosciuto dagli investitori come un potenziale mercato redditizio, anche se in altri settori come quello delle big tech ci sono ancora molti dubbi su ChatGPT.
La guida dell’Unesco sottolinea anche l’importanza di stabilire un’età minima per gli studenti che utilizzano tali strumenti, evidenziando che ChatGPT, ad esempio, non dovrebbe essere accessibile a bambini al di sotto dei 13 anni. Tuttavia, è importante notare che molte voci nel dibattito ritengono che questa soglia sia troppo bassa e suggeriscono normative che elevino l’età minima a 16 anni.