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ChatGPT Entreprise, la nuova versione per le aziende. Ma non tutti si fidano

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OpenAI ha annunciato il lancio di ChatGPT Enterprise, un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale progettato specificamente per le esigenze aziendali. Questa innovazione arriva meno di un anno dopo il debutto di ChatGPT, segnando un passo significativo nella strategia di OpenAI nel diventare un attore chiave nel mercato delle soluzioni aziendali.

Brad Lightcap, Chief Operating Officer di OpenAI, ha dichiarato che la nuova offerta è stata sviluppata in collaborazione con oltre 20 aziende di varie dimensioni. “Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner per garantire che ChatGPT Enterprise soddisfi le esigenze specifiche delle organizzazioni moderne” ha dichiarato Lightcap.

Mentre i dettagli non sono stati resi pubblici, Lightcap ha sottolineato che i prezzi di ChatGTP Enterprise saranno definiti su base individuale, permettendo una maggiore flessibilità per le aziende di diverse dimensioni e settori.

ChatGPT Enterprise, come funziona e come può aiutare le aziende

ChatGPT Enterprise è basato sulla quarta generazione della tecnologia ChatGPT, che offre prestazioni due volte più veloci rispetto alla sua versione precedente, andando a definire un vantaggio competitivo significativo per le aziende che cercano di migliorare l’efficienza e la qualità del servizio clienti, tra le altre applicazioni.

Un elemento fondamentale che differenzia ChatGPT Enterprise dalla versione rivolta ai consumatori è la possibilità che offre alle aziende di inserire i dati della compagnia per addestrare e personalizzare il chatbot in base ai rispettivi settori e casi d’uso. Inoltre, OpenAI prevede di introdurre un ulteriore livello di utilizzo chiamato ChatGPT Business, destinato ai team più piccoli, ma non ha ancora specificato una tempistica precisa.

OpenAI ha sottolineato in un post sul suo blog che non utilizza i dati aziendali o le conversazioni per addestrare i modelli, e che questi non apprendono nulla dall’utilizzo che ne fanno gli utenti. L’azienda ha anche assicurato che i dati delle conversazioni dei clienti vengono crittografati sia durante il trasferimento che durante la conservazione. Come dice la stessa OpenAI sul loro blog:

Non ci addestriamo sui vostri dati aziendali o sulle vostre conversazioni e i nostri modelli non imparano dal vostro utilizzo

Tuttavia, OpenAI raccoglie dati aggregati sull’uso dell’strumento, inclusi metadati sulle prestazioni, seguendo uno standard abbastanza comune, ha precisato Lightcap.

Le aziende tech e testate giornalistiche che hanno vietato ChatGPT

Quest’apertura di OpenAI alle aziende può essere un modo per cercare di avvicinarsi a quelle che negli ultimi mesi non hanno visto di buon occhio ChatGPT, per timore che i loro dati sensibili possano essere compromessi. Anche l’Italia ad aprile aveva vietato lo strumento per violazione del GDPR, il regolamento generale sulla protezione dei dati.

Un recente articolo pubblicato dal Wall Street Journal ha rivelato che Apple ha proibito l’utilizzo di ChatGPT e altre soluzioni di intelligenza artificiale sviluppate da Microsoft. Secondo l’articolo, la società ha manifestato preoccupazione per la possibilità che i propri collaboratori possano adottare tali programmi e mettere a rischio informazioni confidenziali dell’azienda.

Oltre ad Apple, altre grandi aziende hanno adottato politiche di limitazione nell’uso interno di ChatGPT. Ad esempio, a partire dal 2 maggio, Samsung ha comunicato ai suoi dipendenti un divieto relativo all’impiego di strumenti di intelligenza artificiale generativa, una mossa motivata dal fatto che tempo fa era stato caricato per errore un codice sensibile sulla chat di ChatGPT. Samsung ha esortato i suoi dipendenti ad astenersi dal caricare dati aziendali su applicazioni personali, minacciando possibili azioni disciplinari, persino fino al licenziamento. Anche istituti finanziari come JPMorgan, Bank of America, Goldman Sachs e Citigroup hanno adottato politiche restrittive analoghe riguardo all’uso di strumenti di AI generativa.

E non ci sono solo le aziende tech: anche diversi importanti organi di informazione, tra cui il New York Times, la CNN, Reuters e l’Australian Broadcasting Corporation (ABC), hanno bloccato lo strumento di OpenAI. Il primo a segnalare questa situazione è stato The Verge, che ha evidenziato il blocco del GPTBot da parte del New York Times sul suo sito web. In seguito, il quotidiano The Guardian ha scoperto che anche altri rilevanti portali d’informazione, inclusi CNN, Reuters, Chicago Tribune, ABC e Australian Community Media (ACM), che comprende pubblicazioni quali Canberra Times e Newcastle Herald, sembrano aver adottato restrizioni nei confronti di questo web crawler.

Gli investimenti nel settore

All’inizio di quest’anno, OpenAI ha annunciato un ulteriore investimento di 10 miliardi di dollari da parte di Microsoft, marcando il più considerevole investimento nell’ambito dell’intelligenza artificiale nell’anno, secondo quanto riferito da PitchBook. Nel mese di aprile, si è poi appreso che la startup ha completato una vendita di azioni del valore di 300 milioni di dollari, portando la valutazione complessiva dell’azienda tra i 27 e i 29 miliardi di dollari. In questa operazione hanno partecipato investitori come Sequoia Capital e Andreessen Horowitz.

Considerando il notevole vantaggio ottenuto da OpenAI con il lancio di ChatGPT e l’accelerazione con cui l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo, i concorrenti non possono semplicemente osservare. Per questo motivo, ciascuno di essi sta cercando di catturare l’attenzione dei clienti attraverso nuove applicazioni di chatbot e funzionalità innovative.

Un esempio è Anthropic, una startup di intelligenza artificiale fondata da ex dirigenti di OpenAI. Hanno recentemente presentato Claude 2, un nuovo chatbot basato su intelligenza artificiale, pochi mesi dopo aver raccolto un finanziamento di 750 milioni di dollari in due round di finanziamento. Mentre OpenAI ha lanciato la sua app iOS a maggio e l’app Android a luglio, Google sta costantemente aggiornando il suo chatbot Bard e Microsoft sta facendo lo stesso con Bing. Inoltre, Microsoft ha lanciato a luglio una versione aziendale di Bing chiamata Bing Chat Enterprise.