Poco giorni fa il governo ha reso noto di aver selezionato la app sul contact tracing che, nelle intenzioni del governo. traccerà i contagi da coronavirus, tenendo in questo modo sotto controllo la diffusione del virus durante la Fase 2.
Si chiama Immuni ed è realizzata da Centro Medico Santagostino e Bending Spoons, eccellenza italiana dello sviluppo per iOS.
Che cosa è il “contact tracing”?
Si tratta di un sistema di tracciamento dei contatti ovvero un processo di identificazione delle persone che potrebbero essere venute a contatto con una persona infetta e la successiva raccolta di ulteriori informazioni su questi contatti. Tutto questo avviene attraverso una app per smartphone.
Un sistema ampiamente utilizzato in Asia, soprattutto in Cina e Corea del Sud, ritenuto uno dei metodi più efficaci per limitare la diffusione delle epidemie.
Come funziona
Attraverso la tecnologia blutooth, la app è in grado di tracciare, in modo anonimo, gli spostamenti delle persone. E quando una persona contagiata si trova abbastanza vicino ad un’altra persona, quest’ultima a sua volta diventa un potenziale infetto. Da contattare e tracciare.
L’obiettivo è quello di isolare tutti i potenziali contagiati per interrompere la catena del contagio.
Se occorre tracciare la diffusione di un virus che si trasmette tramite l’aria a distanza ravvicinata, come nel caso del Covid-19, questo tipo di tecnologia può essere molto efficace. Ma ad una condizione: che tutti le utilizzino.
Come funziona la app scelta dal Governo
Immuni, l’app scelta dal Governo italiano tra oltre 300 proposte arrivate, funziona tracciando non la posizione ma la vicinanza. Tramite la connessione Bluetooth, infatti, l’app registra solo se due persone (entrambe con l’app e il Bluetooth attivato) sono state abbastanza vicine tra loro per essere a rischio contagio.
L’app si potrà scaricare e installare su telefonini con sistema operativo ios o android. Non sarà obbligatoria e funzionerà grazie all’attivazione del bluetooth (low energy).
L’applicazione di contact tracing registrerà la prossimità tra cellulari delle persone con i quali il soggetto è venuto a contatto tramite dati non direttamente idonei a rivelare l’identità di una persona.
Tali dati rimarranno all’interno del cellulare fino all’eventuale diagnosi di contagio. Il sistema non ha l’obiettivo di geolocalizzazione ma quello di tracciare per un determinato periodo di tempo degli identificativi criptati dei cellulari con il quale il soggetto positivo al virus è entrato in stretto contatto. Questo accade solo se in entrambi i cellulari è presente l’applicazione di tracciamento.
Come funziona?
I cittadini scaricano l’app e iniziano ad utilizzare l’applicazione che crea un registro dei contatti in cui ci sono tre informazioni:
1. qual è il dispositivo con il quale sono stato in contatto
2. a che distanza
3. per quanto tempo
Qualora il soggetto risulti positivo a seguito di un test, l’operatore medico autorizzato dal cittadino positivo, attraverso l’identificativo anonimo dello stesso, fa inviare un input/messaggio di alert per informare tutti quegli utenti identificati in modo anonimo che sono entrati in contatto con lui.