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CHE SUCCEDE, QUANDO LA VOLATILITA’ CRESCE?

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(WSI) – Rallentamento della crescita delle materie prime e aumento della domanda di beni di consumo nei Paesi emergenti. Mischiare il tutto con il crescente appeal del settore telecom e aggiungere una spruzzata di volatilità. Questa la ricetta proposta da Merrill Lynch per gli investitori del 2007.

«Una maggiore volatilità può portare ad annunci allarmistici, inducendo gli investitori a spostare le proprie risorse verso asset caratterizzati da un valore effettivo o intrinseco, tipo l’oro», ha dichiarato Richard Bernstein, chief investiment strategist della banca d’affari. Niente di più sbagliato. Se, come è probabile, le Banche centrali di Europa e Giappone aumenteranno i tassi di interesse nel tentativo di riassorbire la liquidità in eccesso, la volatilità finirà invariabilmente con l’aumentare. Senza contare che, visto il punto di minimo che attualmente caratterizza questo indicatore, sono in molti a prevedere una prossima risalita. Insomma, sarebbe da stolti non cercare di approfittare di questo stato di cose.

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«Riteniamo che gli investitori dovrebbero orientarsi verso asset che non risentano della volatilità o che da essa possano trarre beneficio», continua Bernstein. Secondo Merrill Lynch, bisogna tener d’occhio in modo particolare il settore delle tlc, che «si classifica al quinto posto fra quelli più interessanti a livello mondiale e al quarto a livello europeo», si legge in un report elaborato dal Merrill Lynch Research Investment Committee.

Detto questo non bisogna dimenticare che, in caso di aumento della volatilità, «sono gli asset di più elevata qualità ad avere le performance migliori». In altre parole, è caccia grossa al rating AAA. Allo stesso tempo, non bisogna dimenticare di spremere, in Cina, la cosiddetta «generazione y» (al di sotto dei 27 anni), che risulta «fortemente orientata ai consumi, molto di più di quanto gli investitori pensino».

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