Cina, accordi storici con Canada e Qatar. Verso la fine del sistema dei petrodollari?
NEW YORK (WSI) – Nuovi accordi continuano a mettere a rischio la supremazia del dollaro come valuta di riserva globale. E scatenano quello che viene definito come panico per il destino dei petrodollari.
Ormai si parla apertamente negli Stati Uniti di processo di de-dollarizzazione, indicando con questo termine il fenomeno di allontanamento dal biglietto verde da parte di diversi paesi.
In primis, ci sono Cina e Russia. Quest’ultima non ha fatto mistero del desiderio di mettere KO il dollaro, soprattutto dopo le sanzioni imposte dal mondo Occidentale per il suo ruolo nella gestione della crisi ucraina.
Molto attiva nell’allontanarsi dal dollaro è anche la Cina, che ha siglato importanti accordi con il Canada e il Qatar.
Nel primo caso, l’accordo permetterà che vengano stipulati contratti in dollari canadesi e yuan cinesi, escludendo dunque apertamente la valuta degli Stati Uniti. D’altronde, gli esportatori canadesi hanno spesso messo in evidenza che, nell’utilizzare il dollaro negli scambi commerciali con la Cina, hanno dovuto far fronte a costi elevati di cambio e a tempi di attesa piuttosto lunghi per concludere gli accordi.
Il Canada diventerà di conseguenza il primo paese delle Americhe a poter concludere accordi nella valuta cinese. Il sito CBC ha riportato che, secondo gli analisti, l’intesa firmata dalle controparti “potrebbe raddoppiare e forse anche triplicare il livello degli scambi commerciali tra il Canada e la Cina”.
Ma Pechino non si è fermata qui, firmando un accordo anche con il Qatar per iniziare ad avviare swap diretti di valute tra i due paesi attraverso l’utilizzo dello yuan. L’accordo ha un valore di 35 miliardi di yuan (l’equivalente di 5,7 miliardi di dollari Usa), spalmato nell’arco di tre anni.
In questo modo il Qatar è diventata la 24esima nazione che ha aperto il proprio mercato del forex alla valuta cinese, alimentando i timori sul sistema del ”
petro-dollaro, che rappresenta il cuore del dominio americano sul sistema delle riserve valutarie a livello globale.
D’altronde, tutte le nazioni finora hanno acquistato dollari americani per acquistare petrolio sui mercati. Ma un grafico di BNP Paribas ora mostra chiaramente che le esportazioni di petrodollari saranno negative nel 2014, per la prima volta in 18 anni.
Fonte da cui è stato tratto l’articolo
Canada, China sign currency deal aimed at boosting trade, GUARDA VIDEO