NEW YORK (WSI) – Il primo caso è avvenuto pochi giorni fa, il 16 luglio, e ha portato alla morte di un uomo di 38 anni in Cina, nella città di Yumen.
Al momento sono 151 le persone messe sotto osservazione, come riporta la BBC, e le autorità hanno isolato una parte del centro della città e tre sezioni di Chijin, che si trova ad un’ora di distanza.
Ma è veramente possibile che si tratti di peste? Certo non è qualcosa di serio come la peste bubbonica, conosciuta come Morte Nera, che ha ucciso circa 25 milioni di persone in Europa durante il Medioevo, però l’uomo deceduto, si pensa, abbia contratto l’infezione dopo il contatto con una marmotta e il vice capo dell’ospedale, dove l’uomo è morto, ha detto ai giornalisti che la vittima era arrivata con un aumento della frequenza cardiaca tale da andare verso uno stato di shock.
L’ospedale è stato poi messo in quarantena.
Va ricordato che la peste è una delle più antiche malattie identificabili che l’uomo conosca e che si diffonde da un roditore all’altro tramite pulci. Per gli esseri umani invece, attraverso un morso da pulci infette. Una volta che il batterio infetta i polmoni, la trasmissione da uomo a uomo di peste polmonare può avvenire attraverso la tosse.
Se per molti però era qualcosa di estinto, in realtà non é proprio così. Epidemie recenti, come in Madagascar dove recentemente sono morte 60 persone, hanno dimostrato che la peste potrebbe riapparire in aree che sono state a lungo libere dalla malattia.
Rimane il fatto che non si tratta di qualcosa di incurabile, può essere trattata con antibiotici come la streptomicina e tetraciclina.
Tornando però al caso avvenuto in Cina, al momento dieci posti di blocco sono stati istituiti intorno a Yumen e Chijin.
I funzionari hanno detto ai giornalisti che il gruppo messo in quarantena potrebbe essere rilasciato entro nove giorni, a meno che non vi saranno nuovi casi.