La Cina si prepara per una lunga guerra commerciale con gli Stati Uniti. Dopo l’annuncio della Casa Bianca del rialzo al 10 al 25% dei dazi proposti a giugno su beni cinesi per 200 miliardi di dollari l’anno, Pechino ha risposto minacciando a suo volta di imporre nuovi dazi su 60 miliardi di dollari di importazioni americane tra cui il gas naturale liquido, semi di soia, e altri prodotti, con aliquote che vanno dal 5%, 10%, 20% e 25% .
Dopo un fine settimana di dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che afferma di avere il sopravvento nella guerra commerciale con la Cina, Pechino ha risposto attraverso i media statali dicendo che la nazione è pronta a sopportare le ricadute economiche del rialzo dei dazi.
La Cina è pronta per una “guerra prolungata” e non teme di sacrificare gli interessi economici a breve termine, secondo un editoriale del Global Times.
“Considerando le richieste irragionevoli degli Stati Uniti, una guerra commerciale è un atto che mira a schiacciare la sovranità economica della Cina, cercando di costringere la Cina ad essere un vassallo economico degli Stati Uniti”.
Lo scambio di battute tra le due parti segue il rilascio a Pechino di un elenco tariffario, una sorta di rappresaglia contro la minaccia degli Stati Uniti di imporre nuovi dazi su 200 miliardi dollari di importazioni cinesi. L’inasprirsi della tensione si accompagna a un rallentamento dell’economia cinese, a un calo della valuta e a un mercato azionario in ribasso.
“Abbiamo davvero ricostruito la Cina, ed è ora che ricostruiamo il nostro paese”, ha detto Trump durante un discorso nell’Ohio. Da qui l’editoriale di China Daily, quotidiano inglese di punta gestito dallo Stato che sostiene che il paese può benissimo sopravvivere alla guerra commerciale.
“Di fronte al bullismo dell’amministrazione di Donald Trump, Pechino deve rimanere sobria e non lasciare mai che le emozioni prevalgano sulla ragione quando si decide come rispondere. Dato l’enorme mercato cinese, il suo vantaggio sistemico di poter concentrare le risorse su grandi progetti, la tenacia della sua gente nelle difficoltà durevoli e la sua fermezza nell’attuare le riforme e nell’aprire le politiche, il paese può sopravvivere a una guerra commerciale”.
Rimanendo in tema guerra commerciale, oggi l’esordio delle prime sanzioni di Trump contro l’Iran su auto e metalli preziosi, mentre quelle sull’export di petrolio saranno a novembre.