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Cina, debito società statali alle stelle

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PECHINO (WSI) – Gli economisti l’hanno descritto come “un incremento senza precedenti della leverage”, ma nei media cinesi non se ne trova traccia tanto che per scovare bisogna andare a spulciare i documenti del ministero delle Finanze. Ciò significa che non solo il governo di Pechino ha abbandonato la politica di deleverage, ma sta addirittura aumentando il numero di operazioni che lo stanno portando a indebitarsi ancora di più.

Il rialzo percentuale citato da Luo Yunfeng, analista di Essence Securities, fa impressione. Le passività complessive delle aziende statali è salito di 6 mila miliardi di yuan (mille miliardi di dollari circa) a quota 77.700 miliardi di yuan: si tratta di un rialzo mai visto prima in un solo mese di tempo. Per avere bene l’idea dell’ammontare del debito detenuto dalle compagnie pubbliche cinesi, anche un incremento simile su base mensile non è paragonabileal passivo totale delle aziende cinesi.

Il debito delle società pubbliche è enorme, ma non raggiunge neanche il 10% del fardello totale detenuto dalle imprese della potenza economica asiatica. In quel caso la somma è di 78 mila miliardi di yuan, pari a 12 mila miliardi di dollari alla fine di settembre, più di tutto il Pil cinese, la seconda economia al mondo.

Secondo Luo, “non è da escludere che una parte del debito classificato in origine come passivo governativo, sia stato in realtà riclassificato come debito delle imprese statali”. Dà bene l’esempio di come l’esecutivo voglia gestire il suo debito massiccio. “un ostacolo per la gestione del debito è che rimane difficile tracciare una linea tra il debito pubblico e il debito delle imprese statali”.

La Cina spera di risolvere il problema dando maggiori ‘poteri’ alle forze di mercato, il cui ruolo è aumentato con le ultime decisioni prese dalle autorità per contrastare la crisi del paese scoppiata a fine agosto e sfociata in un Black Monday dei mercati. Il giudizio sul rischio creditizio potrebbe essere rivisto. Un’altra possibile implicazione, sempre secondo l’economista, è che nel quarto trimestre il debito governativo continui a salire imperterrito.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quale sarà l’impatto di questo debito enorme, sia che esso sia pubblico o delle società statali. Negli ultimi anni di espansione del credito, il debito ha superato la crescita economica, anche se questa era galoppante. Ora che la seconda potenza economica al mondo sta rallentando il passo – sono lontani i tempi in cui il Pil saliva a ritmi del +7,5% – se ha deciso di trasferire i debiti, parcheggiandoli nelle società statali, significa che la situazione è più drammatica di quanto si possa pensare.