ROMA (WSI) – Il G7? Non serve a niente e non conta nulla nell’attuale mondo moderno. E’ quanto scrive il Global Times, di proprietà del People’s Daily, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista della Cina.
Nell’editoriale del giornale, il G7 viene praticamente deriso, considerato come una riunione di paesi debitori. Soprattutto, il giornale prende le difese del presidente russo Vladimir Putin, grande escluso prima volto onnipresente del meeting dei grandi (nel G8).
“Fin dai primissimi momenti in cui il G7 è stato fondato, si è rivelato un club di uomini ricchi, che include le maggiori potenze occidentali e ha come obiettivo quello di mantenere l’egemonia collettiva dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti. Un tempo si focalizzava sui problemi economici del mondo, e poi ha esteso il suo interesse agli affari politici e di sicurezza. Dopo la Guerra Fredda, la Russia è stata inclusa in questo gruppo, che è diventato quasi il fulcro della governance globale e l’impressione è stata quella secondo cui avrebbe potuto sostituire il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
“Tuttavia, gli altri membri del G7 non hanno mai trattato la Russia come un partner uguale. Alla Russia è stato solo permesso di discutere di politica e sicurezza, ma non di questioni finanziarie ed economiche”.
L’articolo affronta la nascita del G20, intesa inizialmente come la piattaforma principale per discutere i problemi economici internazionali. E “tuttavia paesi come gli Stati Uniti e il Giappone a fatica accettano la crescita dello status globale delle economie emergenti e sono riluttanti a rinunciare alla propria egemonia”. Ecco che i media occidentali tornano “vigorosamente a parlare del revival del G7. Ma la performance economica dei membri del G7 indica che il summit è una riunione di paesi debitori”.
“Il ruolo del G7 nella governance economica globale è negativo. L’Fmi e la Banca Mondiale sono sotto il controllo dei membri del G7. Questa è una delle ragioni della scarsa realizzazione della capacità del G20. Nel campo della politica e della sicurezza, le potenze occidentali hanno promosso in modo inarrestabile il ruolo del G7. Ma il G7 si è dimostrato incapace di mantenere la stabilità regionale, e ha portato al caos in Medio Oriente. Dopo la crisi ucraina, l’Occidente ha escluso la Russia dal G8 originario, facendo in modo che l’attuale G7 diventasse un relitto della Guerra Fredda”.
“Se il G7 diventerà uno strumento geopolitico o un relitto della Guerra Fredda dipenderà dai paesi europei. Diversamente dagli Stati Uniti, l’Europa condivide rapporti geopolitici ed economici più stretti con la Russia. Se il G7 diventerà una piattaforma di sfida tra l’Occidente e la Russia, sarà senza ombra di dubbio un disastro per l’Europa. Cercare una soluzione pacifica alla crisi Ucraina con la Russia soddisfa gli interessi europei. Riguardo alle dispute sul Mar del Sud e orientale della Cina, che sono migliaia di chilometri lontane dal continente europee, non è bisogno che l’Europa sia coinvolta”. (Lna)