L’articolo fa parte di un lungo dossier sulla Cina pubblicato sul numero di marzo del magazine Wall Street Italia.
Quando si parla di Cina non si può dimenticare l’enorme ricchezza prodotta nel paese nel corso degli ultimi 20 anni. Basti pensare che nell’ultima classifica dei 100 uomini più ricchi al mondo redatta dalla società di ricerche Hurun Report 38 sono cinesi. Secondo Hurun in Cina ci sono 1.058 miliardari (in dollari Usa), il 52% in più di quelli negli Stati Uniti, e questo consente di dichiarare Pechino la capitale mondiale dei miliardari visto che 145 di loro hanno la residenza nella principale città cinese.
Una nuova classe di potenti di cui si sa poco o nulla ma che in un prossimo futuro è destinata a prendere in mano le redini del mondo quando i loro prodotti invaderanno anche i mercati occidentali, rendendoli prevedibilmente ancora più ricchi.
Si tratta per la maggior parte di persone che hanno costruito la loro fortuna dal nulla e ora hanno ruoli importanti anche all’interno del Partito comunista cinese. Oltre ai guru della tecnologia ci sono anche capi azienda del settore alimentare, chimico e manifatturiero.
Cina, i nomi di spicco
Tra i nomi dell’imprenditoria cinese conosciuti al pubblico occidentale spicca Jack Ma, classe 1964, fondatore del portale di e-commerce Alibaba che nella classifica dei paperoni cinesi si trova però solo al quarto posto (e 25° nella classifica mondiale) con un patrimonio stimato di 55 miliardi di dollari.
In testa alla classifica dei super ricchi cinesi c’è Zhong Shanshan, fondatore del gruppo YST la più grande azienda di bevande in Cina, che deve la sua immensa fortuna alla recente quotazione alla Borsa di Hong Kong dell’acqua minerale Nongfu Spring. Il suo patrimonio è stimato a 85 miliardi di dollari, che lo colloca al 7° posto nella classifica degli uomini più ricchi al mondo.
Alle spalle di Shanshan c’è Ma Huateng (soprannominato Pony Ma), fondatore e presidente della Tencent, società quotata alla Borsa di Hong Kong e al Nasdaq, attiva nel settore dei media, internet e intrattenimento e proprietaria di WeChat, servizio di messaggistica abbinata, tra l’altro, al popolarissimo sistema di pagamenti. Il suo patrimonio netto è di 74 miliardi di dollari.
Al terzo posto nella classifica dei miliardari cinesi, con un patrimonio personale di 69 miliardi, c’è il quarantenne Huang Zheng, fondatore del marketplace di prodotti alimentari Pinduoduo. La società, fondata nel 2015 e quotata al Nasdaq, vanta 240 milioni di clienti che acquistano prodotti alimentari direttamente dai contadini cinesi.
Tra gli imprenditori della tecnologia spicca al 5° posto Zhang Yiming, classe 1983, il più giovane miliardario cinese, fondatore di ByteDance, piattaforma tecnologica che vanta quasi 1 miliardo di utenti attivi ogni giorno e che tra le altre cose controlla il celebre social network Tik Tok, che spopola tra i giovanissimi di tutto il mondo. Il suo patrimonio viene valutato 54 miliardi di dollari e a breve potrebbe scalare ulteriormente la classifica visto che nei prossimi mesi è attesa sul Nasdaq l’Ipo della sua creatura ByteDance.
In Cina l’e-commerce è molto diffuso e non può mancare chi si occupa delle consegne. È con queste che Wang Wei ha fatto fortuna, fondando nel 1993 la SF Express, ribattezzata la Fedex cinese. Rompendo il monopolio delle poste cinesi la SF ha permesso a Wei di accumulare una ricchezza valutata 49 miliardi di dollari, facendolo diventare la sesta persona più ricca della Cina e 29° a livello mondiale. La SF Holding è quotata alla Borsa di Shenzhen ed è il secondo operatore di logistica in Cina.
Non solo tecnologia
Anche i settori più tradizionali hanno permesso di accumulare ingenti patrimoni. Lo sa bene il 79enne He Xiangjian, diventato il re degli elettrodomestici cinesi grazie alla Midea, società che ha fondato nel lontano 1968 partendo dalla produzione di tappi per bottiglie. Nel 1980 Midea ha iniziato la produzione di ventilatori e successivamente di condizionatori e altri elettrodomestici bianchi che ora sono venduti in tutto il mondo. La società è quotata alla borsa di Shenzhen e ha permesso a Xiangjian di accumulare una ricchezza di 43 miliardi di dollari, facendolo diventare il settimo cinese più ricco.
Nel più grande mercato della carne di maiale del mondo era inevitabile che il più grande allevatore di suini fosse miliardario. Qin Yinglin è il fondatore e presidente dell’azienda di allevamento Muyuan Foodstuff e vanta, insieme alla moglie specializzata in veterinaria Qian Ying, un patrimonio di 41 miliardi di dollari. Nato poverissimo in un sobborgo di Mashankou, Yinglin ha iniziato la sua attività con un allevamento di 22 suini e ora la società ne macella oltre 5 milioni all’anno.
Il settore tessile ha invece fatto ricco Chen Jianhua, fondatore e presidente del Gruppo Hengli, una delle più grandi aziende petrolchimiche cinesi. L’azienda, nata nel 1994, è attiva nella produzione di prodotti tessili, nella raffinazione di prodotti chimici, e prodotti plastici in poliestere. La società, quotata allo Shanghai stock exchange, distribuisce i propri prodotti principalmente nel mercato interno e ha permesso al suo fondatore di accumulare un patrimonio di 40 miliardi di dollari, collocandolo al nono posto tra i cinesi più ricchi.
È scivolato al 10° posto tra i paperoni cinesi, con un patrimonio di “soli” 38 miliardi di dollari, Ding Lei (conosciuto come William Ding), il primo cinese a diventare miliardario nel 2003 dopo avere fondato e quotato al Nasdaq nel 2000 la società tecnologica NetEase. Conosciuta soprattutto per i videogiochi online, NetEase è stata una dei pionieri di internet in Cina ed è attiva nella gestione di portali, e-commerce e social network.