PECHINO (WSI) – A poco sono servite le misure di stimolo senza precedenti del governo. L’economia cinese, la seconda al mondo, sta rallentando e la paure che le cose possano peggiorare si sono intensificate dopo il crac delle Borse.
Secondo gli analisti di Citigroup i veri perdenti in questa situazione non sono tanto gli investitori che erano rialzisti sul mercato o i cittadini, bensì i leader della potenza asiatica.
“La credibilità delle autorità politiche esce ridimensionata dalla crisi e potrebbe essere la conseguenza più importante di questo periodo difficile”, scrive in una nota ai clienti il team di economisti della banca.
Durante un viaggio a Pechino, gli economisti David Lubin, Johanna Chua e Minggao Shen hanno potuto contastare che il crac del mercato azionario ha pesato enormemente su come viene percepita la credibilità di chi è in carica in Cina. Le autorità vengono ritenute responsabili della bolla e della caduta improvvisa dei mercati.
Nel tentativo di trasformare un’economia fortemente dipendente dagli investimenti in una che fa maggiore affidamento sui consumi, i leader cinesi hanno deciso di iniettare liquidità in grandi quantità nei mercati finanziari. Il crollo dei prezzi di Borsa è stata la dimostrazione del fallimento delle loro politiche.
(DaC)