Il 5G è ancora agli stadi iniziali di implementazione e non ha smesso di suscitare polemiche sulle possibili criticità in termini di cyber sicurezza per il caso Huawei. Eppure, la Cina ha già annunciato in via ufficiale che le ricerche per la generazione successiva per la connettività mobile, il 6G, sono già iniziate.
Lo ha dichiarato il ministero della Scienza e della tecnologia cinese, in una nota pubblicata mercoledì, precisando che saranno costituiti due gruppi di lavoro per occuparsi della nuova sfida. Il primo gruppo sarà composto da uomini dei dipartimenti governativi il cui compito sarà quello di dettare le linee di indirizzo su come condurre la ricerca su 6G. Il secondo gruppo, invece, sarà costituito da membri provenienti da 37 realtà suddivise fra università, istituti e imprese e si occuperà della ricerca in senso tecnico. Fra le imprese del secondo gruppo, sebbene non siano stati resi noti i nomi, potrebbe esserci proprio Huawei. A settembre il ceo della compagnia cinese, Ren Zhengfei, aveva dichiarato che la società era già al lavoro sulla tecnologia 6G, per quanto a “una fase iniziale”.
La Cina ha acceso i suoi network 5G appena un mese fa, di pari passo si sono fatte avanti le prime offerte degli operatori telefonici cinesi, intorno ai 20 dollari mensili. A parte il Dragone, solo la Corea del Sud può contare sull’installazione già completa di una rete 5G. Questo sottolinea quanto possa dirsi ancora lontano l’avvento del 6G nelle vite dei cittadini.
Ciononostante, il vice ministro della Scienza cinese, Wang Xi si è detto convinto che al 6G vada attribuita “grande importanza” al progetto “in questo periodo critico di sviluppo”. Wang ha ammesso che il progetto è ancora nella “fase iniziale” con un “percorso tecnico non ancora chiaro” mentre “gli scenari applicativi non sono stati standardizzati e definiti”.