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Cina: nuove strette nel tech e istruzione. Crolla Hong Kong

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La settimana dei mercati inizia con il crollo delle borse cinesi che sta condizionando il sentiment sul Vecchio Continente. Hong Kong crolla, accusando una flessione superiore al 4 per cento.

Alla base delle forti vendite l’imposizione da parte delle autorità locali di restrizioni che hanno interessato diversi settori, a partire dal tech. Da diverso tempo questo settore è sotto osservazione da parte del Governo cinese e questa volta ad essere ‘colpito’ e’ stato il colosso Tencent (- 7,50% sulla Borsa di Hong Kong), società cinese attiva nei settori dell’intrattenimento, dei mass media e della messaggistica  che, oltre a ricevere una multa per comportamenti anticompetitivi, ha ricevuto l’ordine di rinunciare alle proprie licenze musicali.

Sabato scorso, la State Administration of Market Regulation (SAMR), l’autorità Antritrust della Cina, ha affermato che le attività dell’azienda nel mercato della musica online cinese hanno infranto le regole anti-monopolio del Paese. Tencent ha acquistato China Music Corporation nel 2016, conferendole i diritti su oltre l’80% di tutti i brani musicali sul mercato e un vantaggio sleale rispetto ai rivali, ha affermato la SAMR nella sentenza.

Tencent e Tencent Music Entertainment Group, l’unità creata dopo l’acquisizione, hanno dichiarato che si atterranno alla decisione e che si adegueranno a tutti i requisiti normativi.

Oggetto di una maggiore stretta durante il fine settimana è stato anche il comparto dell’educazione privata così come quello immobiliare, con quest’ultimo che ha visto nuove restrizioni riguardanti soprattutto le società che offrono servizi.

Come spiegano gli analisti di Mps Capital Servicese, in generale, più che le misure di per sé, ciò che preoccupa il mercato è che la maggiore regolamentazione da parte della Cina possa avere delle ripercussioni negative sulla crescita, memori tra l’altro dell’agosto del 2015 in cui proprio dalla Cina (in quel caso dalla svalutazione dello yuan), partì una fase di risk-off che coinvolse anche i listini occidentali.

Cina, le nuove strette fanno crollare i listini

Intanto, la stretta di Pechino ha fatto scivolare l’indice composito di Shanghai che ha ceduto il 2,34%, attestandosi a 3.467,44 punti, mentre quello di Shenzhen ha perso il 2,28% chiudendo a 2.411,81 punti.

Ancora peggiore la performance della Borsa di Hong Kong dove l’indice Hang Seng è sprofondato a 26.192,32 punti, con una flessione del 4,13% rispetto al closing precedente.