Economia

Cina: Pil batte le stime nel primo trimestre, ma la crescita non è sostenibile

Primo trimestre oltre le attese per la crescita cinese. Secondo i dati diffusi oggi dall’Ufficio di Statistica Nazionale, tra gennaio e marzo,  il Prodotto interno lordo ha segnato una crescita del 5,3% su base annua, con una leggera accelerazione rispetto al trimestre precedente quando il Pil aveva segnato un rialzo del 5,2% e sopra le previsione del mercato (+4,6% stime Reuters). Unica nota negativa, gran parte del rimbalzo è avvenuto nei primi due mesi dell’anno.

A marzo, infatti, la crescita delle vendite al dettaglio è crollata e la produzione industriale è scesa al di sotto delle previsioni, lasciando presagire nuove sfide all’orizzonte. Lo stesso Ufficio di Statistica ha dichiarato che l’economia è “partita bene” nel primo trimestre, ma ha messo in guardia dai rischi esterni. “La complessità, la gravità e l’incertezza dell’ambiente esterno sono in aumento”, si legge nella nota che accompagna i dati. “Le basi per la stabilizzazione economica non sono ancora solide”. Pechino ha fissato un obiettivo di crescita per il 2024 di circa il 5%, al si sopra del 4,8% previsto da Morgan Stanley, che la settimana scorsa ha rivisto al rialzo le stime dal 4,2% precedente.

Cosa c’è dietro il rimbalzo cinese

La crescita è stata trainata in parte dalla domanda esterna, in quanto il volume delle esportazioni è cresciuto del 14% su base annua, ha dichiarato Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management. “Con la diminuzione della probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed, penso che anche la possibilità di un taglio dei tassi da parte della [Banca Popolare Cinese] stia diminuendo”, ha aggiunto.

Ma il ritmo di crescita del primo trimestre potrebbe essere difficile da mantenere alla luce dei dati di marzo. La produzione industriale dello scorso mese è cresciuta del 4,5% su base annua, sotto le aspettative del +6%. Peggio delle attese le vendite al dettaglio che sono cresciute del 3,1% su base annua contro il + 4,6% atteso. La crescita più debole del previsto della produzione industriale a marzo è associata al lento tasso di utilizzo della capacità industriale, mentre il rallentamento delle vendite al dettaglio non ha sorpreso, ha dichiarato Bruce Pang, capo economista la società di gestione degli investimenti e del settore immobiliare JLL.

I mercati potrebbero avere difficoltà a convincersi della forte crescita del PIL e a riconciliarsi con i dati contrastanti di marzo“, ha dichiarato Xiaojia Zhi, capo economista per la Cina del Credit Agricole.

Come fanno notare gli analisti di eToro, la crescita del primo trimestre:

“è stata principalmente sostenuto dagli stimoli e dagli investimenti pubblici. Nonostante questa crescita, i dati sulle vendite al dettaglio di marzo hanno deluso. Anche la produzione industriale ha mostrato un rallentamento a marzo. D’altra parte, il settore immobiliare ha offerto qualche segnale positivo, con un aumento delle vendite di case che hanno raggiunto una media trimestrale di 108,2 milioni di metri quadrati, superiore ai 70 milioni di gennaio. Tuttavia, questo settore continua a essere un punto debole per l’economia cinese, influenzando negativamente anche i consumi privati. La seconda economia mondiale continua a cercare una ripresa stabile dopo la pandemia. Il settore manifatturiero regge, sostenuto dalla domanda estera e dall’investimento di Pechino nello sviluppo di tecnologie avanzate a livello locale. Tuttavia, una crisi immobiliare prolungata sta minando la fiducia dei consumatori, mentre i prezzi alla produzione sono in deflazione da oltre un anno, riflettendo una domanda interna debole e un eccesso di capacità in alcuni settori industriali”

Le origini della debolezza

La seconda economia mondiale (alle spalle degli Usa) ha faticato a trovare una base solida dopo la pandemia. L’industria manifatturiera sta resistendo, grazie alla domanda estera e all’attenzione di Pechino per lo sviluppo di tecnologie avanzate. Ma una prolungata crisi immobiliare sta pesando sulla fiducia e i prezzi delle fabbriche sono in deflazione da più di un anno, a causa della domanda interna anemica e dell’eccesso di capacità in alcuni settori.

Intanto, gli economisti cominciano a rivedere al rialzo le stime di crescita. Gli economisti di DBS Group Holdings Ltd hanno alzato le loro previsioni di crescita annuale della Cina dal 4,5% al 5% dopo i dati, portandole in linea con l’obiettivo annuale del governo. Nathan Chow, economista senior della banca, ha citato una domanda statunitense più forte del previsto e il miglioramento del mercato del lavoro come ragioni per l’aggiornamento.