ROMA (WSI) – Terzo mese consecutivo di contrazione per il settore manifatturiero della Cina. Nel mese di maggio, l’indice preliminare stilato da HSBC si è attestato a 49,1 punti, al di sotto dei 49,3 attesi da Reuters e inferiore alla soglia dei 50 punti, che rappresentano una linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra)
“La domanda più debole dei clienti, sia a livello domestico che all’estero, unita ad altri tagli di posti di lavoro, indicano che il settore potrebbe avere difficoltà a espandersi, almeno nel breve periodo, dal momento che le società hanno allentato i piani di produzione, in linea con le condizioni più deboli della domanda”, ha commentato Annabel Fiddes, stando a quanto riporta il sito Cnbc, economista di Markit.
“Le pressioni deflazionistiche sono rimaste relativamente forti, con i prezzi sia input che output che hanno continuato a scendere, lasciando notevoli margini di manovra alle autorità per dare il via a ulteriori misure di stimolo, nel caso in cui queste fossero richieste”.
Tuttavia, nonostante il dato avalli le scommesse sull’arrivo di nuove politiche monetarie espansive, gli indici azionari cinesi hanno azzerato i guadagni riportati all’inizio della sessione, facendo dietrofront, per poi segnare un lieve rialzo.
Il sottoindice del dato relativo alle nuove esportazioni è scivolato al minimo in 23 mesi, a 46,8 punti, mentre i nuovi ordini sono scesi per il terzo mese consecutivo, sebbene a un tasso più ridotto. Il sottoindice della produzione ha subito una contrazione per la prima volta nel 2015, calando al minimo in 13 mesi a 48,4; infine, il sottoindice dell’occupazione ha mostrato che le aziende manifatturiere hanno tagliato posti di lavoro per il 19esimo mese consecutivo. (Lna)