Cina: riforme ridanno lustro al mercato, i titoli su cui puntare e quelli da evitare
“Anche se complessivamente i nostri investimenti sulla Cina restano sottopesati, abbiamo recentemente aumentato la nostra esposizione al mercato cinese”. Cosí scrive in una nota, Matthew Vaight, gestore del fondo M&G Emerging Markets, che spiega:
“Nonostante le continue preoccupazioni per l’economia cinese e i suoi livelli di debito, siamo più ottimisti sul Paese perché sembra che le recenti riforme del governo stiano cominciando a funzionare. Si possono constatare gli effetti dell’impegno a ridurre la capacità in eccesso in un buon numero di settori industriali e anche buoni risultati rispetto alla stabilizzazione del sistema finanziario”.
Per chi volesse investire sul mercato asiatico, Vaight suggerisce di stare alla larga dai titoli hi-tech, perchè sopravvalutati:
“Negli ultimi anni, molti degli investitori sul mercato cinese si sono focalizzati sulle prospettive della cosiddetta ‘new economy’. Anche se riconosciamo che il passaggio verso un’economia focalizzata sui servizi creerà opportunità, crediamo che le valutazioni azionarie di queste società legate a temi popolari come internet, social media, e spesa dei consumatori, siano semplicemente troppo alti”.
Meglio invece puntare sulle società di proprietà statale del settore industriale e manifatturiero, aziende tradizionalmente associate alla ‘Old China’.
“Queste azioni sono state trascurate negli ultimi anni perché gli investitori si sono concentrati sul tema dei consumi. Tuttavia, in settori come quello dell’energia e dell’industria la profittabilità è recentemente aumentata senza che le valutazioni ne tenessero il passo e questo crea una situazione interessante”.
Un capitolo a parte è rappresentato dall’industria bancaria:
“Il livello di crediti inesigibili nel sistema sembra in diminuzione, in parte come conseguenza di un ambiente economico in miglioramento, ma dovuto anche alla dismissione o vendita delle sofferenze. Tuttavia, è ancora più significativo notare che il governo ha preso iniziative per migliorare il funzionamento del sistema finanziario attraverso la riduzione della quantità di leva nel sistema attraverso una regolamentazione più stringente sui prestiti e un giro di vite su alcuni prodotti di risparmio”.
Secondo Vaight:
“oggi c’è una maggiore disciplina per i prestiti bancari in quanto la capacità di prestare è stata resa dipendente dalla solidità finanziaria della banca. In questo contesto, le banche meglio gestite, più disciplinate e con i bilanci più solidi dovrebbero essere avvantaggiate. Verosimilmente, per la prima volta da sempre, ci sarà una vera differenziazione tra le banche; inoltre, in generale, c’è uno spostamento nel settore verso prestiti al retail più profittevoli e meno rischiosi. Dati questi sviluppi, riteniamo che le principali banche cinesi potrebbero potenzialmente riportare livelli di rendimento discreti e sostenibili. Ciononostante, continuano a scambiare a valori interessanti, per cui, anche qui per la prima volta da sempre, recentemente abbiamo investito in una banca cinese di proprietà statale.