La guerra commerciale tra Usa e Cina si gioca anche sul terreno del debito. Per il terzo mese di fila, nel mese di agosto, la Cina ha ridotto la quantità di Treasury in suo possesso portandola ai minimi del giugno 2017, quando erano a 1.147 miliardi di dollari.
Secondo i dati forniti dal Tesoro americano, la riduzione è stata pari a circa 6 miliardi a 1.165 miliardi di dollari.
Va detto che la flessione c’è stata anche a fronte di un deprezzamento dello yuan, dovuto a un rallentamento dell’espansione economica, che Pechino ha tentato di contenere permettendo alle sue riserve di valuta straniera di calare.
Anche se la cifra è considerata da molti operatori come non significativa, questa mossa viene letta nel contesto delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti.
“Il fatto che Pechino stia vedendo non è una sorpresa”, ha detto Jon Hill, strategist di BMO, facendo riferimento alle recenti tensioni tra i due paesi, le prime economie al mondo.
La Cina è il maggiore detentore di Treasury statunitensi, seguita dal Giappone che, a sua volta, ha ridotto le sue partecipazioni in agosto a $1.030 miliardi da $1.036 miliardi di luglio.
“Il governo Usa sta emettendo più Treasury rispetto al passato in modo che gli acquirenti stranieri siano ancora investitori significativi, ma nel complesso la loro quota del mercato è in declino da diversi anni” ha spiegato infine Boris Rjavinksi, strategist di Wells Fargo.