ROMA (WSI) – Prelievo forzoso a Cipro rimarrà un caso isolato? La rassicurazione, quasi cantilenante, arriva da più parti, Mario Draghi incluso. Ma le cose non stanno esattamente così. Tanto che i ministri delle finanze europei si incontreranno domani a Dublino, per decidere il da farsi nel caso in cui una banca europea sia in grave difficoltà (e i casi non sono certo pochi, guardando indietro nella storia).
Un articolo di Reuters scrive che i leader considereranno una proposta, volta a imporre perdite sui depositi interbancari degli istituti di credito che non versano in buone condizioni di salute o, meglio, che affrontano problemi forti di carattere finanziario. Tale proposta potrebbe penalizzare anche chi ha depositato nelle banche grandi somme di risparmi, pensando che fossero al sicuro (un mito ormai sfatato).
L’arma a doppio taglio del prelievo forzoso dunque non è stata riposta nel cassetto, e si prepara a ripresentarsi sotto diverse forme.
Chi sarebbe davvero a rischio? Stando a una legge esistente in Ue, i correntisti con depositi fino a 100.000 euro, come nel caso di Cipro, sarebbero tutelati: non sarebbero invece al sicuro i correntisti che hanno depositato in banche somme rilevanti e non assicurate. Una legge in tal senso potrebbe diventare operativa a partire dal 2015.
Intanto per finanziare il piano di salvataggio, Cipro ha venduto €400 milioni in oro, circa il 75% dei lingotti in possesso.