NEW YORK (WSI) – Pagheranno i ciprioti il salvataggio della loro isola. La ciambella gettata dall’Unione europea ha previsto un prelievo forzoso sui conti correnti dei ciprioti. Un precedente che fa tremare i cittadini europei per i propri risparmi: se, infatti, passasse il principio che si può prelevare dai conti correnti per salvare un Paese, nessuno sarebbe più al riparo. Secondo Robert Henriques, esperto di Jp Morgan, è chiaro che aver deciso per questa soluzione ha di fatto diminuito la fiducia degli investitori.
“Quello che è successo a Cipro è una campana che suona a morto di fronte alle promesse di un creare un sistema di garanzie comune per tutti i depositi nell’Unione europea, parte integrante di quel mosaico volto a realizzare l’Unione Bancaria nonché una maggiore integrazione fiscale e monetaria”. Ma il terzo aspetto che è anche il più inquietante riguarda il futuro. Secondo l’economista americano adesso per le prossime crisi potremmo assistere a una fuga dei depositi con conseguenze dirette sulle scelte di politica monetaria della Bce.
“Sarà l’Eurotower a dover aumentare le sue munizioni, fornendo ulteriore liquidità“, è la sua tesi. “Il problema per l’Europa è che i depositi sono già a livelli record – prosegue – . Tradotto in altre parole: questo significa che c’è una difficoltà, o meglio quasi una impossibilità, a trovare risorse per creare nuovi finanziamenti e quindi rimettere in moto l’economia”. Ma intanto per le strade serpeggia rabbia. Ieri davanti al Parlamento di Nicosia hanno sfilato centinaia di manifestanti.
“Ci stanno derubando, vogliono i nostri risparmi, vogliono umiliarci e distruggere la nostra dignità”, urlavano i ciprioti per protestare contro il meccanismo di salvataggio del Paese che ha fatto scattare sui conti correnti un prelievo forzoso.
Secondo l’amministratore delegato di Pimco, Mohamed El-Erian, ora l’Europa rischia di “saltare in aria”.