NEW YORK (WSI) – Lo scenario più probabile degli analisti di Citigroup per l’anno prossimo è quello di una recessione su scala mondiale.
Il chief economist della banca Willem Buiter ha scritto in una nota che la “recessione globale del 2016 provocata dalla Cina è il nostro scenario principale. L’incertezza rimane, ma le probabilità di una risposta tempistica ed efficace da parte delle autorità sembrano diminuire” con il passare del tempo.
Se ci stiamo dirigendo verso un altro periodo di crisi finanziaria, allora vuol dire che tutti gli sforzi e le misure intraprese dai governi e dalle banche centrali mondiali per stabilizzare l’economia dal 2008 a oggi sono stati vani.
Ricapitoliamo. L’economia indiana è più fragile di quanto si pensi. I prezzi delle materie prime continuano a scendere. Il deprezzamento delle divise dei paesi emergenti è destabilizzante e ha scatenato una guerra valutaria. Il commercio mondiale rallenta, infliggendo un duro colpo ai profitti societari. L’offerta nei settori industriali è preoccupantemente in eccesso. La qualità del credito si sta deteriorando rapidamente e la disponibilità del credito si sta prosciugando.
Tutto ciò sto accadendo per via di una “carenza di liquidità”, secondo l’economista Richard Duncan. È infatti la liquidità che sposta i mercati, quando ce n’è a iosa, solitamente i prezzi degli asset salgono, quando non c’è a sufficienza, i prezzi tendono a cedere terreno.
“Quando la liquidità complessiva – ovvero piano di QE più l’ammontare di dollari accumulato come riserve in valuta straniera – è maggiore del deficit di bilanco, siamo in una situazione di liquidità in eccesso e i prezzi degli asset hanno la tendenza a crescere. Quando invece la liquidità è inferiore al deficit del budget, la liquidità scarseggia e i prezzi degli asset scendono”.
La liquidità resterà negativa dal 2015 al 2019, secondo le previsioni di Duncan. Motivo per il quale è un periodo in cui è pericoloso detenere asset.
(DaC)