La recente firma del Memorandum con l’Italia e la Francia sono solo l’ultimo tassello della Belt and Road Initiative, ribattezzata Nuova Via della Seta, un’iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con i paesi nell’Eurasia, i cui passi sono stati compiuti nel 2013, quando in un discorso al parlamento indonesiano il presidente cinese Xi Jinping ha proposto una Via della Seta del Ventunesimo secolo e l’istituzione della AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank).
Da allora fino a fine del 2018 la Cina aveva firmato documenti di cooperazione politica con 61 paesi e 29 organizzazioni internazionali. La cerchia di partner della Nuova Via della Seta copre l’Asia, l’Europa, l’Africa, l’Oceania e l’America Latina.
L’asse principale è rappresentato dalla Silk Road Economic Belt, la ‘via della seta’ che collega la Cina all’Asia centrale e meridionale e si spinge verso l’Europa. L’altra direttrice è costituita dalla ‘Nuova via della seta marittima’, che collega la Cina alle nazioni del sudest asiatico, ai paesi del Golfo, al Nord Africa e all’Europa, arrivando fino in Italia, dove Pechino guarda allo sviluppo di quattro porti (Genova, Trieste, Venezia e Ravenna), con un occhio anche a Palermo.“
I legami strategici dei governi mondiali con la Cina
Per più di cinque anni, ogni governo, sulla base delle proprie condizioni nazionali, ha instaurato legami strategici con la Nuova Via della Seta. Entro la fine di aprile 2018, la Cina aveva stabilito 1023 gemellaggi con città lungo la Nuova Via della Seta, pari al 40,18% del numero totale di gemellaggi con città straniere in Cina.
Da questa cooperazione, ha già beneficiato il commercio internazionale. Dal 2013 al 2018, il volume totale delle importazioni e delle esportazioni della Cina e dei paesi lungo la Nuova Via della Seta ha raggiunto il valore di 6.469,19 miliardi di dollari mentre il valore contrattuale dei nuovi progetti firmati con l’estero supera i 500 miliardi di dollari.
Significativo il numero dei membri della Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture, che è salito a 93, di cui il 60% sono paesi lungo la Nuova Via della Seta.