Economia

Clamoroso Governo e Unicredit rompono sul Monte dei Paschi

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Salta l’accordo tra Governo ed Unicredit per la cessione del Monte dei Paschi. La notizia arriva direttamente dalla Reuters.

Condizioni troppo onerose per l’operazione

Secondo quanto riferito dalla Reuters il Tesoro (azionista di maggioranza della banca senese con il 64% del capitale) e UniCredit si preparano a sospendere le trattative per la cessione del Monte dei Paschi dopo gli sforzi degli ultimi mesi per raggiungere un accordo.

Il Tesoro ha deciso che non sarà in grado di soddisfare le richieste di UniCredit per un pacchetto di ricapitalizzazione del valore di oltre 7 miliardi di euro poiché questo renderebbe un’operazione “troppo punitiva” per il contribuente italiano, ha affermato una delle fonti dell’agenzia.

Rinegoziare gli accordi con l’Europa

Se il matrimonio con Unicredit non andrà in porto il governo Draghi dovrà negoziare con la Commissione europea un tempo più lungo per la privatizzazione della banca senese attesa entro la metà del 2022.

Il Tesoro dovrà anche ottenere il via libera da Bruxelles per ricapitalizzare il Monte dei Paschi al fine di riequilibrare i coefficienti patrimoniali risultati insufficienti secondo quanto emerso dagli ultimi stress test, un’operazione da 2,5 miliardi di euro. Fatto questo il governo dovrà pensare ad un piano B per la privatizzazione di Mps.

La banca milanese aveva iniziato a discutere un possibile acquisto del Monte dei Paschi con il precedente amministratore delegato Jean Pierre Mustier, chiedendo al Tesoro un impatto neutrale sui suoi buffer di capitale. Ma il nuovo a.d. Andrea Orcel, che è subentrato ad aprile, aveva alzato il tiro, puntando ad un accordo solo per le parti più redditizie della banca e cercando un pacchetto di ricapitalizzazione complessivo superiore a 7 miliardi di euro.

La chiusura dell’operazione Unicredit Mps era attesa per mercoledì 27 ottobre in occasione dell’annuncio dei conti trimestrali della banca milanese.

Sindacato sul piede di guerra

Sulle indiscrezioni circolate velocemente tra le parti coinvolte nell’operazione è intervenuto anche il principale sindacato dei bancari, la Fabi. «Indiscrezioni di stampa riferiscono che la trattativa tra il Mef e Unicredit relativa al Monte dei Paschi di Siena sarebbe saltata. Vedremo se è saltata o meno, così come vedremo se ci saranno sei mesi di proroga, rispetto al 31 dicembre 2021, per l’uscita dello Stato dal capitale di Mps, proroga che qualcuno dovrà ufficialmente chiedere e che l’Unione europea e la Bce dovranno accordare. E vedremo pure se tutto questo bailamme è solo una prova di forza tra gli attori della partita e di questo negoziato. Comunque vada a finire, deve essere chiaro sin d’ora che non deve passare per la testa a nessuno neanche l’idea che il cerino possa restare in mano al sindacato. Non accetteremo tagli di personale se non attraverso prepensionamenti su base volontaria e deve essere chiaro che ci opporremo, con tutti i mezzi a nostra disposizione, a qualsiasi tentativo di macelleria sociale» ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.