Una richiesta di class action ai danni di Boeing è stata depositata alla Corte federale di Chicago, con l’obiettivo di risarcire gli investitori nella società, i cui risparmi sarebbero stati danneggiati dal lancio prematuro del 737 Max 8 sul mercato. Nel tentativo di acciuffare la concorrenza di Airbus, secondo i fautori dell’azione legale, Boeing avrebbe lesinato sulla sicurezza del modello divenuto protagonista di due incidenti aerei nel giro di pochi mesi, per un totale di 376 vittime.
Secondo il testo depositato, Boeing “ha messo effettivamente il profitto e la crescita davanti alla sicurezza degli aerei e all’onestà” nel tentativo di competere con l’Airbus SE.
L’azione collettiva è rivolta agli investitori Boeing che abbiano acquistato le azioni della società dall’8 gennaio al 21 marzo.
Il primo querelante, Richard Seeks, ha acquistato 300 azioni Boeing a inizio marzo per poi rivenderle in perdita del 12% nelle settimane successive al secondo incidente, in Etiopia. In assoluto questa operazione è costata una perdita tra i 15.000 e i 20.000 dollari. Secondo Seeks è stato solo dopo il secondo disastro aereo che i compromessi compiuti da Boeing sulla sicurezza sono cominciati a emergere.
Il titolo Boeing oggi sta cedendo il 1,37% a Wall Street, con un prezzo 364,00 dollari. Boeing ha comunicato martedì che gli ordini sui suoi aeromobili relativi al primo trimestre hanno sperimentato una contrazione quasi del 50% da 180 a 95 pezzi. Nessun 737 Max 8 è stato prenotato dopo l’allarme sicurezza lanciato dopo il disastro Ethiopian Airlines.