La rivista Oil&Gas Middle East, ha nominato l’ad di Eni, Claudio Descalzi, come il quinto personaggio più influente del settore esplorazione e produzione per petrolio e gas. Nelle motivazioni per il riconoscimento a Descalzi la rivista ha citato “le grandi scoperte nel Mediterraneo” per “le concessioni firmate con il Bahrain, Emirati e Oman”. Sotto la guida Descalzi “Eni si è espansa nella regione mediorientale, anche tramite l’acquisizione di una quota del 20% in Adnoc refining”.
La classifica della rivista mette in luce “coloro che hanno dimostrato un comportamento di primo piano, lasciando un impatto sul mercato regionale per l’anno in corso e per gli anni a venire. Mentre una solida performance finanziaria è uno dei fattori che consideriamo nel mettere insieme questo elenco, la parola chiave stavolta è ‘impatto’. I nostri Power 50 sono leader del settore che cambiano le regole del gioco e che spingono i confini e influenzano la natura del settore petrolifero e del gas. Il mondo sta cambiando e così anche l’industria energetica”.
Questi criteri possono spiegare, in parte, perché l’influenza dell’ad dell’Eni preceda quella di colleghi di società anche più grandi dell’Eni come Shell, Total o Exxon.
Al primo posto, fra gli uomini più potenti del petrolio mediorientale, si colloca Sultan Ahmed Al Jabed, ceo dell’Adnoc, la compagnia petrolifera di Abu Dhabi; segue in seconda posizione Amin Nasser, ceo della Saudi Aramco, il colosso energetico dell’Arabia Saudita, e alle spalle il presidente della stessa Saudi Aramco, Khalid Al Falih, ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita. Unico nome occidentale che precede Descalzi in classifica è quello di Bob Dudley, ceo della britannica British Petroleum (Bp).
Al sesto posto, alle spalle di Descalzi, si piazza Patrick Pouyanne, presidente e ad della francese Total- Ben Van Beurden, ceo del colosso anglo-olandese Shell, è dodicesimo, mentre Darren W. Woods, ceo della statunitense ExxonMobil, 14esimo.