Per Coca Cola le conseguenze di Borsa del gesto di Cristiano Ronaldo, che ha rimosso una coppia di bottiglie dalla sua postazione durante una conferenza stampa di Euro 2021, si stanno rivelando piuttosto persistenti.
Dopo il repentino calo di lunedì mattina, il titolo Coca-cola non ha più recuperato, nelle tre sedute successive, i livelli raggiunti in chiusura di venerdì.
Il titolo, nel giro di un’ora, era passato da quota 56,10 dollari a 55,22 dollari, un calo dell’1,6% che ha ridotto la capitalizzazione di mercato dell’azienda di 4 miliardi di dollari. Martedì 15 giugno le azioni del noto brand americano erano rimbalzate a 55,64 dollari a inizio seduta, per poi perdere ulteriore quota nei giorni successivi.
Complice il clima negativo a Wall Street dopo la riunione della Federal Reserve, ora (17 giugno) il titolo si trova 54,82 dollari, in calo del 2,2% rispetto all’apertura di venerdì.
In questa scivolata si scorge il potere del messaggio salutista di Cristiano Ronaldo, che non è solo un atleta, ma anche uno degli influencer più importanti al mondo.
Un gesto che, peraltro, è stato imitato dapprima dal campione francese Paul Pogba (anche se quest’ultimo ha sgomberato il banco dalla birra Heineken) e, ieri sera, dall’italiano Manuel Locatelli, il quale ha apertamente imitato Ronaldo sostituendo la cola con un bottiglia d’acqua, durante la conferenza stampa tenuta dopo l’incontro con la Svizzera.
In verità, quella di Locatelli è sembrata più una parodia che un’autentica presa di posizione – il gesto, comunque sia, non ha avuto alcun impatto sulla Borsa.
Di sicuro non è questo il genere di pubblicità che Coca Cola sperava di ottenere in qualità di sponsor ufficiale di Euro 2021. Al contrario, alcune associazioni hanno accolto con grande favore la reazione di Ronaldo di fronte a una bevanda nota, al pari di altri soft drink, per il suo elevato contenuto di zucchero:
“Sta dando un esempio positivo ai giovani fan e mostrando il suo disprezzo nei confronti di un cinico tentativo di marketing, che intendeva collegarlo a una bevanda zuccherata”, ha twittato l’Obesity Health Alliance britannica.