Società

Colpo di scena: Monti al convegno del PPE. Si candida?

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Il Ppe chiede a gran voce a Mario Monti di candidarsi premier alla guida del centrodestra italiano. “Noi abbiamo detto chiaramente a Monti che ci piacerebbe vedere la sua candidatura e abbiamo avuto un buon feeling”. Lo riferisce Elmar Brok, influente eurodeputato della Cdu al termine del pre vertice dei popolari a Bruxelles.

Anche il presidente del Pdl Silvio Berlusconi ha invitato oggi il presidente del Consiglio, incontrato al vertice di Bruxelles, a candidarsi alle prossime elezioni. “Silvio Berlusconi ha ribadito che gli piacerebbe una candidatura di Monti, ma il premier non ha risposto”. A raccontarlo è Elmar Brok.
Roma – Il Partito popolare europeo vuole che Monti si candidi alle elezioni politiche italiane. Il messaggio è inequivocabile, così come inequivocabili sono state le dichiarazioni arrivate dai capi di stato che hanno partecipato al summit di ieri sera, dove erano presenti sia il presidente del Consiglio che Silvio Berlusconi. La cancelliera tedesca in primis, Angela Merkel, avrebbe chiesto a Monti di candicarsi.

Il premier olandese Mark Rutte, al termine del vertice: “E’ chiaro che il Ppe supporta Mario Monti e non Silvio Berlusconi”: lo ha detto il premier olandese Mark Rutte al termine del vertice. “I popolari europei apprezzano i risultati raggiunti dal premier Monti”.

Ma il Cavaliere, giunto a Bruxelles sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi, ha detto: “Sfiduciato? No, mi sono sentito coccolato, anzi coccolatissimo”, ha detto, quasi raggiante. “Aspetto di vedere cosa succede”, ha risposto il Cavaliere a chi gli chiedeva se, anche alla luce della sua proposta Monti, si ricandiderà a Palazzo Chigi.

“Wait and see…”, ha poi aggiunto, aggiungendo secondo alcuni sondaggi che, se si presentasse, potrebbe prendere “gli stessi voti del 2008”. “Ho ricordato al Ppe di aver chiesto a Mario Monti di essere il riferimento per il Pdl nonostante questo crei qualche problema con la Lega”, ha sottolineato.

“Spero Monti accetti la mia proposta, anche se per ora non l’ha fatto. Capiamo le difficoltà di chi si è posto sopra le parti a diventare parte, non avremmo rincrescimenti se dovesse non accettare”, ma con i moderati uniti e la Lega guidati da Monti si vince. Il Ppe è preoccupato da un possibile ritorno della sinistra in Italia, ha affermato l’ex premier.

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Roma – Colpo di scena in vista dell’election day. La partecipazione a sorpresa di Monti all’incontro del Partito Popolare Europeo, la sua prima in assoluto, potrebbe significare che vede bene un suo ruolo come leader dei moderati italiani. La Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espressamente chiesto all’inquilino di Palazzo Chigi di ricandidarsi. Di riflesso si fa sempre meno probabile la candidatura del tre volte Capo di Stato Silvio Berlusconi, che con il suo “ritorno in campo” – come l’ha definito, rispolverando un termine calcistico a effetto sui cui aveva gia’ puntato in passato – aveva messo in sobbuglio i mercati e scombussolato lo scenario politico del nostro paese.

Il primo ministro in uscita ha detto oggi a Barroso che non e’ ancora il tempo di esprimersi sulla questione della sua candidatura a numero uno dello schieramento di centro destra in campagna elettorale, ma la sua presenza all’incontro del PPE puo’ voler significare qualcosa di importante. Va tenuto conto che a partecipare sono tutti i capi di stato di centro destra d’Europa e che e’ la prima volta che il professore – senatore a vita senza partito – vi prende parte.

Monti ha fatto sapere ai giornalisti di essere stato invitato per spiegare la crisi di governo. Ma per quello – e vista anche la sua agenda fitta di impegni – non bastava il leader del PdL?

L’incontro arriva nei giorni immediatamente successivi al ritorno in campo di Berlusconi, che ha aperto la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche con toni dichiaratamente anti Ue, in particolare antitedeschi. Toni che non sono stati graditi da molti partner europei e dai vertici del Partito popolare europeo; senza dimenticare che tra gli aderenti al Ppe c’e’ la cancelliera tedesca Angela Merkel. Questi ultimi stanno pertanto facendo pressioni per un Monti bis, che garantirebbe stabilita’ e continuita’ al governo attuale, che si sta inchinando ai voleri di Bce e autorita’ europee.

In secondo luogo al tavolo del pranzo di lavoro dei Popolari si ritrovano Berlusconi, un habitue’ di queste riunioni, e a sorpresa il presidente del Consiglio attuale. E’ dunque anche un’occasione di incontro fra premier ed ex premier, che arriva al termine di una settimana caratterizzata da precisi attacchi del Cavaliere alla politica economica del governo del Professore e da altrettante puntuali risposte (via via sempre piu’ ‘politiche’) del capo del governo. Fino ad arrivare a ieri sera, con Berlusconi che ha proposto Monti quale leader dello schieramento moderato con, in caso di accettazione da parte di quest’ultimo, suo conseguente passo indietro.

Bocche cucite da parte di tutti i Capi di stato e di governo della famiglia Popolare al loro arrivo alla sede del vertice, l’Accademie royale di Bruxelles. Tutti hanno scelto la via del silenzio, tranne il primo ministro bulgaro Boyko Borissov che si sofferma per un attimo sulle vicende politiche italiane, ricordando che ”la stabilita’ e’ la cosa piu’ importante per l’Italia, un paese importante per l’Unione europea”.

Una battuta anche dal primo ministro del Lussemburgo e presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker. “Avete chiesto a Berlusconi perche’ mi trovo qui?”, e’ la risposta a chi gli chiede commenti sulla situazione in Italia.

Intanto nella capitale dell’Unione europea il Pdl cerca di mostrare una rinnovata compattezza. Antonio Tajani, commissario europeo per l’Industria, ha salutato al suo arrivo al vertice popolare – facendosi ritrarre da fotografi e telecamere – il capo delegazione Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro che nei giorni scorsi aveva criticato l’operato di Silvio Berlusconi e la decisione di far venire meno il sostegno al governo Monti.

Dalle ultime indiscrezioni pare che al convegno cui hanno preso parte i principali capi di stato di centro destra d’Europa, Berlusconi abbia ribadito che se Monti si presentasse in campagna elettorale lui si fara’ da parte.

Ieri in un colloquio telefonico il presidente della commissione europea, José Manuel Durao Barroso, ha detto all’ex premier italiano Berlusconi, che “E’ desiderio dell’Europa che l’Italia rimanga impegnata sul cammino delle riforme stracciato dal governo di Mario Monti e foriero di stabilità per il Paese”.

Un fatto positivo e di non poco conto rimane iscritto in modo indelebile nella storia che si scrivera’ nei prossimi mesi: a decidere le sorti dell’Italia saranno i cittadini alle elezioni anticipate di febbraio e non Baroso, Merkel o Juncker.

Per contattare l’autore Twitter @neroarcobaleno; daniele@wallstreetitalia.com