Società

Coltivazione marijuana a uso personale non sempre reato

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ROMA (WSI) – Assolti due giovani per 18 piantine di cannabis. La vittoria di due avvocati al Tribunale di Milano potrebbe rappresentare un passo verso la riforma della legge sugli stupefacenti in tema di coltivazione.

Il successo e’ stato possibile grazie alle argomentazioni utilizzate nella proposta questione di legittimità costituzionale, volta a contestare il reato di coltivazione di cannabis così come oggi formulato e praticato.

Luca Fazio del Manifesto ha intervistato uno dei due legali romani vittoriosi, Lorenzo Simonetti.

“Non chiamiamolo orgoglio professionale, però prima di scoprire «tutto un mondo» – quello della coltivazione di cannabis – l’avvocato Simonetti ci era rimasto male quando durante un convegno antiproibizionista è stata tirata in ballo la sua categoria.

Gli avvocati, “quelli che ci marciano e ci speculano sulle nostre sfortune…”. Non sempre e’ cosi’, pero’ e ‘ vero – ammette Simonetti – che impigliati come sono nlle strette maglie della legge sugli stupefacenti, quasi tutti gli avvocati alla fine patteggiano, e gli altri arrancano per giustificare il consumo di marijuana a scopo terapeutico.

E le sentenze sembrano prestampate. Poche fanno eccezione, e una di queste e’ per certi versi “Storica”: quella pronunciata dal tribunale di Milano che si riferisce all’assoluzione di due ragazzi difesi da Simonetti e dal collega Claudio Miglio”.

Continua a leggere l’intervista all’avvocato Lorenzo Simonetti sul sito del
Manifesto.