NEW YORK (WSI) – Sono cinquanta le aziende americane più potenti al mondo che eludono il Fisco a stelle e strisce.
La cifra emerge dall’ultimo studio dell’Oxfam secondo cui è in aumento vertiginoso da parte di multinazionali la pratica di aprire controllate o sedi distaccate nei paradisi fiscali e lì indirizzare i loro profitti. Il trasferimento del denaro in società offshore è tuttavia legale e finora non si è riusciti ad arginare l’uso anzi l’abuso tanto che i soldi trasferiti ammontano a 1600 miliardi di dollari solo nel 2015, pari a 1500 miliardi di euro, quanto il Pil dell’Italia.
Una mole di denaro immensa, che sfugge all’occhio vigile dell’Internal Revenue Service. Il tutto mentre il presidente americano Donald Trump vorrebbe attuare una riforma che, imponendo dazi alle frontiere e un taglio delle tasse ai ricchi, finirebbe solo ed esclusivamente per avvantaggiare tali società che quotidianamente eludono il fisco. E tali società sono ben cinquanta, tutti grandi nomi, che hanno ben 1751 controllate e sedi distaccate nei paradisi fiscali, riuscendo così a pagare in media il 25,9 per cento di tasse anziché il 35 come previsto per le altre aziende.
Quali sono questi 50 big? Nella classifica stilata da Oxfam figura l’Apple, con circa 200 miliardi di dollari, il colosso della farmaceutica Pfizer con 193,6 miliardi e anche la Microsoft, con 124 miliardi. Ma l’organizzazione non governativa che si occupa di sviluppo, nel suo studio punta il dito anche contro le costose campagne di lobbying attuate proprio da queste imprese che hanno speso 2 miliardi e mezzo di euro, tra il 2009 e il 2015, per accrescere il loro peso nelle decisioni della Casa Bianca e di questi ben 325 milioni sarebbero stati spesi per fare pressioni proprio su questioni fiscali.