Secondo uno studio di Standard & Poor’s il 63% degli italiani è “illetterato” in materia finanziaria. Non c’è dunque da stupirsi che in molti, nella Penisola, si tengano alla larga da un mondo di cui poco capiscono, lasciando tonnellate di liquidità sui conti correnti – anche se non rendono nulla.
Secondo il financial planner certificato David Wilson, è proprio l’ignoranza in materia finanziaria la vera barriera che separa le famiglie dalla possibilità di investire con successo.
Anche se la finanza contiene molti tecnicismi e può sembrare incomprensibile, secondo Wilson i concetti di fondo per lavorare a un proprio tesoretto futuro sono alla portata di tutti.
“Mantieniti su livelli di base”, ha suggerito in un’intervista rilasciata a Cnbc, “sviluppa un piano, mantieni sotto controllo le spese, diversifica gli investimenti, e riequilibrali nel corso del tempo”.
Un’altra paura non certo da poco è quella di incappare in brusco crollo dei mercati poco dopo essersi esposti. “Evita di cercare l’investimento compiuto con tempismo e ignora le notizie contingenti” sono i consigli di Wilson per chi è ancora alle prime armi. Chi opera abitualmente sui mercati potrà sfruttare il flusso di informazioni a suo vantaggio, ma non è un approccio adatto a tutti: il rischio, piuttosto, è quello di farsi prendere dall’emotività e compiere pessime scelte.
Meglio iniziare subito con una logica di lungo respiro: chi investe sin da giovane avrà più tempo per beneficiare degli interessi prodotti nel tempo dai suoi risparmi.
Sul piano pratico, Wilson suggerisce ai piccoli risparmiatori di sfruttare le nuove piattaforme digitali per prendere famigliarità con gli investimenti e la costruzione del portafogli. I cosiddetti roboadvisor, infatti, permettono di iniziare con piccole cifre e di muoversi all’interno di interfacce grafiche intuitive. “E’ molto attraente l’idea di dover solo rispondere a 5-10 domande”, solitamente per definire la giusta propensione al rischio, “e poi aver un conto investimenti aperto”.
Prima di addentrarsi, anche in questa forma semplificata, nel mondo dell’investimento, non andrebbe trascurato il valore di una formazione di base. Capire ad esempio cos’è un’azione, un’obbligazione, un dividendo, una cedola. E soprattutto conoscere meglio un fenomeno che, da solo, è in grado di spingere tutti a riconsiderare le proprie reticenze: l’inflazione.
Ogni anno i prezzi aumentano, in proporzione variabile, ma in modo costante (salvo rare eccezioni). Il valore del risparmio accumulato, dunque, cede ogni anno un pezzo del suo potere d’acquisto. Solo investendo (o spendendo tutto subito, il che non è un’opzione) si possono cancellare gli effetti di questa tassa occulta.