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(WSI) – «Gli hi yield volano al 18% Per inseguirli serve l’air bag»
I rendimenti delle obbligazioni societarie a basso rischio (investment grade) battono i titoli governativi di almeno 34 punti percentuali. Nel mondo delle emissioni ad alto rischio (hi-yield) non è raro che la cedola raggiunga punte del 16-18%».
Il quadro del mercato del reddito fisso tratteggiato da Gibson Smith , responsabile delle gestioni obbligazionarie e hi yield (alto rischio e alto rendimento) del gruppo americano di asset management Janus Capital , ha colori rosa e oro.
E questo perché «per effetto della crisi finanziaria che si sta lentamente risolvendo sul mercato del reddito fisso si sono create occasioni di guadagno irripetibili, quasi mai rintracciabili in periodi di normalità».
Naturalmente i titoli ad altissimo rendimento sono come materiale radioattivo. E i piccoli risparmiatori possono avvicinarsi a questo tipo di investimento unicamente attraverso i fondi specializzati se non vogliono correre il rischio di vedere incenerito il capitale. «Anche per noi gestori il problema più delicato consiste nell’evitare i titoli di quelle società che rischiano il default , quindi di non rimborsare il debito », avverte. Ma con gli strumenti matematici e previsionali di cui dispongono gli specialisti questo pericolo viene tenuto sotto ragionevole controllo.
Ma quali sono stati i principali effetti della crisi finanziaria sul mercato del reddito fisso? «In questi mesi sono scomparse intere classi di investimento, ad esempio le obbligazioni collegate ai mutui ipotecari, che sono state al centro del problema », dice Smith. «Ma le categorie obbligazionarie sopravvissute, i corporate bond e le emissioni hi yield, appunto, hanno migliorato notevolmente il loro grado di convenienza.
Dal punto di vista geografico il gestore non ha dubbi: «le migliori occasioni di investimento si trovano in questo momento sul mercato statunitense ». Anche i paesi emergenti offrono buone opportunità, «ma noi scegliamo sempre le singole aziende, non facciamo scommes se-paese», prec isa. Se si guarda invece ai settori industriali il fund manager conferma grande cautela verso le obbligazioni bancarie.
Piacciono invece i titoli di debito emessi dalle aziende di quei settori meno ciclici e parzialmente immuni ai rischi di crisi, come l’alimentare. Seguono le obbligazioni emesse dalle società specializzate nella logistica e nei trasporti. Quindi le telecom, la cui cedola non teme cedimenti.
«Un suggerimento, per gli investitori in euro, è sempre quello di scegliere fondi specializzati coperti dal rischio di cambio », aggiunge Smith. Le onde prodotte dalle oscillazioni valutarie potrebbero infatti cancellare le performance. (M. SAB.)
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