Sempre più persone decidono di investire, chi più chi meno, parte del loro capitale in start up innovative. Imprenditori con la stoffa degli affari o semplici contribuenti che vogliano arrotondare puntando su un cavallo considerato vincente, oggi investire in queste società è diventato semplice e alla portata di tutti.
Ma come investire in una startup è la domanda che si pone chi, specie i non addetti ai lavori, si approccia per la prima volta a questo mondo.
Startup innovativa: cosa significa
Innanzitutto bisogna capire cosa si intende per start up innovativa. In particolare:
- deve essere costituita e svolgere attività d’impresa da non più di 60 mesi;
- deve essere residente in Italia oppure in uno degli Stati membri dell’Unione Europea e avere almeno una sede produttiva o una filiale in Italia;
- il totale del valore della produzione annua della società, a partire dal secondo anno, non deve essere superiore a 5 milioni di euro.
Come investire
Per capire se l’investimento in una specifica startup sia giusto si possono valutare alcuni fattori come i ricavi ovvero la crescita dei nuovi clienti rispetto a quelli già esistenti.
Detto ciò si può decidere di investire in una start up tramite una piattaforma di crowdfunding che consiste nel conferimento di somme anche piccole di capitale per finanziare progetti imprenditoriali. Il processo si realizza principalmente sul canale online, tramite piattaforme o portali autorizzati e vigilati dalla Consob.
Si può investire in una start up diventando business angel, persone fisiche che si appassionano a una startup, finanziandolo e portando, oltre al capitale, la propria esperienza.
L’investimento in startup attraverso anche piattaforme di crowdfunding, ha un orizzonte temporale medio-lungo. Come avere un ritorno? L’investitore può avere un ritorno quando ad esempio la società viene venduta a terzi ovvero a seguito dalla quotazione in borsa. Infine, riguardo alla distribuzione degli utili, il potenziale investitore deve essere a conoscenza che per le start up innovative vige il divieto per almeno cinque anni di distribuire utili.