David Liew, ex trader di Deutsche Bank a Singapore e life coach, la settimana scorsa si è dichiarato colpevole delle accuse di “spoofing” al Chicago Mercantile Exchange e sta collaborando con le autorità statunitensi. Ha riconosciuto di aver usato, dal dicembre 2009 al febbraio 2012, ordini falsi per manipolare i prezzi, una pratica illegale nota appunto come spoofing. In un anno, Liew e i suoi colleghi vi hanno fatto ricorso più di 50 volte.
Dopo che Liew si è dichiarato colpevole di frode, è diventato una fonte preziosa per il team statunitense che sta cercando di capire se gli operatori finanziari delle maggiori banche del mondo abbiano cospirato per truccare i prezzi di argento, oro, platino e palladio. Le conversazioni di Liew con i colleghi, parte di una deposizione conservata sotto sigilli a Chicago, hanno permesso al Dipartimento di Giustizia di fare grandi passi avanti nelle indagini, che si sono concentrate sulle attività di due anni fa di una decina di grandi banche.
Di fronte alla corte, Liew ha raccontato come si svolsero alcune operazioni e si è riferito alla “Leggenda” del trading e a un’altra banca globale di cui non ha fatto il nome, ma che i Pm intendono scoprire in tempi rapidi. La misteriosa “Leggenda” sarebbe un trader a cui Liew ha detto di essersi rivolto dopo l’operazione sui futures sull’argento il 29 marzo 2011, all’incirca con queste parole: “guarda quell’argento, è stato tutto venduto… attraverso offerte false”.
“La Leggenda” del trading non è l’unico personaggio con cui Liew condivideva i dettagli delle operazioni illegali. Due colleghi della banca Deutsche Bank probabilmente gli insegnarono come muoversi e Liew stesso poi diffuse la pratica criminale, spiegandola ad altri. Una specie di accademia dello spoofing, secondo la ricostruzione dell’ex investitore.