Da anni ci si interroga sulle conseguenze che potrebbe avere sui conti in banca un’eventuale nuova implosione del sistema finanziario. I risparmi potrebbero venire confiscati da governi disperati, oppure potrebbero essere depauperati per effetto del caos risultante.
Nella fase interlocutoria tra lo scoppio della crisi e il momento in cui l’Fmi sarà in grado di rispondere, le banche centrali saranno impossibilitate ad agire, secondo Jim Rickards, autore di libri bestseller su temi finanziari. Questo le spingerà a impedire la fuoriuscita di fondi dalle banche e combattere il pericolo di una corsa agli sportelli generalizzata.
La gente è convinta che i fondi comuni di investimento siano soldi cui poter accedere in qualsiasi momento, ma non è sempre il caso. Se scoppia un’altra grande crisi finanziaria e tutti i clienti di un broker chiamano per chiedere la chiusura immediata l’investimento, per poi spostare i soldi dal fondo al conto in banca, le autorità faranno di tutto per impedire che accada.
Altrimenti sarebbe la fine per il sistema bancario, perché tutte le banche andrebbero chiuse. La gente inizierebbe a vendere titoli in massa e sarebbe un problema anche per il mercato azionario. Non si puo’ congelare solo una parte del sistema finanziario. Se vengono bloccati i fondi comuni di investimento, i clienti seguiranno un’altra via, prelevando i loro soldi dai conti in banca. Se vengono bloccati i prelievi, i clienti venderanno i titoli di Borsa e tutti gli asset finanziari in loro possesso. Se si congelano le contrattazioni sull’azionario, i cittadini cercheranno un altro modo ancora per recuperare liquidità.
Non è ancora successo, ma si è arrivati vicini a un congelamento della finanza già nel 1914, 1931, 1933 e 1971. All’apice della crisi nel 2008, l’allora presidente della Federal Reserve Ben Bernanke e l’allora capo del Tesoro Usa Paulson si sono recati alla Casa Bianca per esortare il governo a intervenire perché il sistema finanziario stava crollando. E’ stato un choc tale che la prossima volta che capiterà ancora, per impedire un prosciugamento dei fondi le autorità non lasceranno ai correntisti la possibilità di riavere subito indietro denaro liquido.
Il consiglio di Rickards non è tuttavia quello di mettere tutti i propri beni e averi sotto un materasso, bensi’ di avere in un conto soltanto la quota minima assicurata, che negli Stati Uniti è per esempio 250 mila dollari. Se uno desidera avere investita o depositata in banca una somma piu’ alta, è sufficiente distribuirla in banche diverse ma sempre di fiducia.
Comprare asset fisici reali, come argento e lingotti d’oro, è un altro metodo efficace per mettersi al riparo dal rischio di confisca o di perdita di valore degli attivi finanziari in caso di scoppio di una nuova crisi.