Lo ha ricordato Warren Buffett nella sua ultima lettera agli azionisti di Berkshire Hathaway. Lo ribadiscono gli analisti di Credit Suisse: la classe di asset più direttamente esposta all’erosione di performance e prezzi dal nuovo pericolo dell’inflazione è quella obbligazionaria.
“Le duration, ovvero la sensibilità dei prezzi delle obbligazioni agli aumenti dei rendimenti, sono elevate. Di conseguenza, limitare il rischio di duration nei portafogli obbligazionari è fondamentale” scrivono in una nota, ricordando che, concentrandosi sulle obbligazioni a breve scadenza, gli investitori non guadagneranno niente o forse perderanno addirittura i loro investimenti se i rendimenti saranno negativi per tali scadenze.
Per evitare questa situazione pertanto è importante – dicono dalla banca svizzera – concentrarsi sui portafogli di credito con un’enfasi sulle obbligazioni societarie high yield e dei mercati emergenti.
Gli investitori che detengono investimenti obbligazionari diretti possono mantenerli e staccare le cedole senza preoccuparsi eccessivamente dei prezzi delle obbligazioni. Ma gli investitori in fondi obbligazionari potrebbero dover considerare uno switch a favore di fondi obbligazionari a scadenza fissa. I fondi obbligazionari a scadenza fissa simulano le obbligazioni vere e proprie detenute fino alla scadenza. La nostra preferenza va ai fondi obbligazionari a scadenza fissa dei mercati emergenti.
Inflazione: promossi titoli finanziari e oro
In un contesto in cui gli investitori possono regolare i rendimenti di portafoglio aggiungendo asset che vanno bene in particolare quando l’inflazione e i tassi aumentano, da Credit Suisse evidenziano i titoli del settore finanziario.
Sono tra i pochissimi titoli che beneficiano direttamente quando l’aumento dell’inflazione provoca un irripidimento delle curve dei rendimenti, ovvero quando i rendimenti a lungo termine aumentano più di quelli a breve termine. Gli investitori che hanno registrato cospicui guadagni con investimenti passati in fondi obbligazionari e che ora sono preoccupati di perdere parte delle performance precedenti, dovrebbero considerare di sostituire parte delle proprie partecipazioni obbligazionarie con azioni, con un’enfasi sui titoli bancari (siamo sovrappesati in finanziari nella nostra strategia azionaria settoriale).
Non solo bancari. Per Credit Suisse, le materie prime rappresentano un buon complemento quando i primi attraversano una fase di debolezza.
Mentre favoriamo ancora un’esposizione diversificata alle materie prime con un orientamento ciclico, reputiamo che l’oro offra attualmente un interessante punto di ingresso.
E ancora. Disco verde per l’oro, che beneficia di fasi in cui l’inflazione sorprende al rialzo ma le banche centrali mantengono ferma la guidance sui tassi d’interesse.
Gli investitori abituati a strategie di derivati strutturati possono desiderare di possedere strutture di massimizzazione del reddito sull’oro che, diversamente da semplici ETF in oro, pagano una cedola in cambio della rinuncia a parte del rialzo dei prezzi dell’oro.