ROMA (WSI) – C’è un modo drastico per ripulire i bilanci delle banche dagli asset tossici: bisognerebbe ripartire da zero con un nuovo sistema finanziario senza però impoverire troppo i clienti bancari, facendo invece pagare il prezzo dell’operazione ai diretti responsabili, ovvero i banchieri e i dirigenti.
Il sistema finanziario non può essere riformato senza che a pagare siano o i contribuenti o i correntisti e obbligazionari. Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca dei Regolamenti Internazionali e le banche centrali si opporrebbero a un tale processo e le famiglie ne subirebbero le conseguenze.
È per questa ragione che secondo il sito Algarath del movimento di libertà francese “bisognerebbe creare ex-nihilo un sistema monetario mondiale diverso da quello attuale”. “Le autorità dovrebbero essere i popoli sovrani che nominano governi che agiscono nel loro interesse, e non le élite, i banchieri centrali, i politici complici e i media al servizio dei cosiddetti poteri forti”.
Per rimettere in ordine tutto ci vogliono delle “strutture ad hoc” che si basino sui seguenti punti:
- “Non occuparsi dei derivati, un gioco interno a 5 o 6 banche delle élite
- Annullare il sistema attuale, distruggendolo in pochi giorni: FMI, BRI e banche centrali devono essere ripensati da ciascuna nazione sovrana. I loro dirigenti saranno eletti dai cittadini tramite elezioni con una durata massima del mandato di 7 anni, rinnovabile.
- Fine dei piani di bail-in, che prevedono la confisca di una parte dei conti in banca. A essere confiscate saranno fette del patrimonio delle famiglie più ricche, che spesso appartengono alle élite che muovono i fili del sistema.
- Tutti i paesi diventeranno padroni della loro politica monetaria, economica e fiscale, torneranno ad avere il controllo sull’istruzione e sulla difesa nazionale e delle sue leggi in generale”.
Ci potrebbero volere una decina d’anni ma il nuovo sistema finanziario, che deve essere democratico e quindi nelle mani del popolo, non è una chimera. Lo dimostra l’esempio cinese, dove con gli altri BRICs (Brasile, Russia, India e Sudafrica) le autorità stanno costruendo una struttura parallela a quella occidentale che non sia più basata in dollari.