Come sarà il 2025 dei mercati? Provano a delineare un quadro di quello che sarà lo scenario di base gli analisti di AllianzGI nel loro consueto outlook, partendo da un presupposto: alla luce di un soft landing in vista per le economie degli Stati Uniti e del mondo, le prospettive per gli asset rischiosi appaiono positive.
In questo contesto, gli analisti di Allianz sono dell’idea che questo sia il momento di riconsiderare l’asset allocation spostandosi lungo la curva di rischio o aggiungendo asset illiquidi, come il debito privato e le infrastrutture. Mentre si profila il rischio di una guerra commerciale e dei dazi – suggeriscono poi – la gestione attiva sarà fondamentale per orientarsi in un’economia globale in cui la selettività è prioritaria.
Azioni
Partendo dall’idea che il contesto attuale sia favorevole ad una serie di asset rischiosi, i fari sono puntati soprattutto sulle azioni Usa, che – a detta di AllianzGI – continueranno ad apprezzarsi nonostante le alte valutazioni attuali.
“Storicamente i primi mesi dell’anno sono favorevoli e i recenti dati economici, soprattutto quelli statunitensi, restano costruttivi e sostengono le vendite e gli utili aziendali. Prevediamo che la Fed taglierà ulteriormente i tassi di interesse, almeno per un certo periodo, contribuendo ad aumentare la liquidità sul mercato”.
Nel dettaglio, sono da favorire:
- le small cap che, secondo Allianz, offrono già valutazioni interessanti, e beneficeranno ulteriormente del sostegno fiscale e della crescita economica;
- azioni tecnologiche: che dovrebbe continuare a performare bene, nonostante le valutazioni elevate, grazie all’abbassamento dei prezzi dell’energia e la riduzione delle probabilità di misure antimonopolistiche sotto l’amministrazione Trump;
- le bancheUsa che, invece, dovrebbero ampiamente beneficiare delle prospettive di una rapida deregulation.
In termini geografici, la crescita economica più solida negli Stati Uniti rispetto all’Europa è uno dei motivi per cui, le azioni USA sovraperformeranno quelle dell’Eurozona.
“Tuttavia – fa notare Gregor M.A. Hirt, Global CIO Multi Asset – i mercati azionari non devono essere confusi con l’economia interna sottostante. Ad esempio, molte aziende dell’Euro Stoxx 50 generano una parte significativa delle loro vendite negli Stati Uniti e prevedibilmente beneficeranno di un’economia statunitense resiliente”.
Obbligazioni
Per quanto riguarda il reddito fisso, gli attesi tagli dei tassi di interesse – spiegano da AllianzGI – dovrebbero supportare i mercati obbligazionari; tuttavia, con il rischio di un ritorno dell’inflazione, gli investitori dovrebbero essere preparati a possibili turbolenze in caso di slittamento dei tagli.
“Gli investitori – anticipano gli esperti – potrebbero spostarsi lungo lo spettro di rischio, riallocando asset attualmente detenuti in liquidità o in fondi del mercato monetario a basso rischio verso opportunità a “medio rischio” nei mercati obbligazionari o privati, controbilanciando le posizioni più rischiose”.
Asset illiquidi
Allo stesso tempo, gli asset illiquidi potrebbero assumere un ruolo sempre più importante nella diversificazione, con la crescita del debito privato e delle infrastrutture che è sostenuta dalle nuove norme europee volte ad aumentare i flussi provenienti dagli investitori retail.
A questo proposito, Deborah Zurkow. Global Head of Investments, ricorda:
In una relazione recente Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, stima che per restare competitiva l’Unione europea dovrebbe investire 750-800 miliardi di euro all’anno in aree come la trasformazione digitale, la transizione ecologica e la difesa. Mentre servono urgentemente investimenti, i deficit pubblici sono in crescita. Senza capitali privati, questi investimenti non saranno effettuati.
Questo – secondo Zurkow – apre un’ampia gamma di opportunità per gli investitori, che possono contare su un profilo di rischio/rendimento interessante, data la rivalutazione dei progetti.
“Molti grandi progetti, come la modernizzazione di strade e trasporti pubblici e la realizzazione di infrastrutture digitali e centri dati, nonché di infrastrutture sociali e servizi di pubblica utilità, richiedono finanziamenti. Servono partner che abbiano una comprovata esperienza in progetti di lungo termine”.