Michael Burry ha fatto delle scommesse ribassiste il suo marchio di fabbrica. Diventato una star internazionale grazie alla speculazione vittoriosa sul crollo dell’immobiliare americano nel 2008 e, in seguito, al film “La Grande Scommessa”, ora Burry è diventato uno dei personaggi più seguiti per le sue opinioni controcorrente. Il suo profilo Twitter, intitolato “Cassandra”, dà subito un indizio su quale sia il tono delle sue profezie. Prima l’immobiliare, poi Tesla (sul cui crollo Burry sta scommettendo con forza) e ora, forse, anche le criptovalute sarebbero destinate al tracollo.
Mercoledì, poco prima che il Bitcoin raggiungesse quota 60mila dollari, ai massimi dal 17 aprile, Burry ha domandato sul suo profilo Twitter:
“Ok, non l’ho mai fatto prima, come si fa a shortare una criptovaluta?”, ha twittato Burry, aggiungendo una serie di interrogativi tecnici. Un’operazione short, o di vendita allo scoperto, è finalizzata a trarre profitto dai ribassi di un certo asset. “In situazioni così instabili, tendo a pensare che sia meglio non shortare, ma qui sto pensando ad alta voce”.
Le affermazioni di Burry non sono mai state troppo tenere nei confronti delle criptovalute e, di certo, chiedere informazioni su come speculare al ribasso su questi prodotti mostra quale sia la direzione che Burry si aspetta di vedere per questo settore.
Di recente, Burry aveva definito come “senza senso” la criptovaluta Shiba Inu, per via dell’elevato numero di monete in circolazione. In precedenza, quest’anno, mr Big Short aveva dichiarato che il Bitcoin, a suo dire, fosse una “bolla speculativa che pone più rischi che opportunità nonostante la maggior parte dei sostenitori abbiano ragione nel dire che è rilevante in questo momento storico”.
La gran parte di questi tweet viene cancellata dallo stesso Burry, che compare e ricompare periodicamente sui social, creando e cancellando i suoi profili. E mentre scriviamo, le sue tracce social sono già sparite.