Commercio, riaprono 7 locali su 10. Allarme Fipe: “377 mila dipendenti resteranno a casa”
Ristoranti e bar, negozi e parrucchieri. Dopo due mesi di fermo dovuta alla pandemia da Coronavirus, l’Italia prova a ripartire dopo il lockdown.
Secondo un’indagine effettuata dall‘Ufficio Studi della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi-Confcommercio, il 70% circa dei pubblici esercizi, 7 su 10, 196mila locali tra bar e ristoranti, sono pronti ad alzare le serrande già oggi e saranno pronti ad accogliere i clienti con le nuove regole anti Covid-19.
A scalpitare sono in particolare i bar, maggiormente penalizzati da questi mesi di stop forzato.
Circa 83.000 gestori resteranno chiusi o perché il titolare ritiene che non ci siano le condizioni per riprendere a lavorare o perché il gestore non si è ancora organizzato.
Per tutti quanti, la preoccupazione principale è quella legata alla sicurezza di clienti e dipendenti.
Il 95% degli imprenditori intervistati, infatti, ha già acquistato le mascherine per il proprio personale, l’82% dei ristoratori è convinto che l’uso dei dispositivi di protezione sia essenziale, mentre il 94% ha già effettuato la sanificazione dei locali.
Ciò che non convince per nulla gli imprenditori della ristorazione, invece, sono le barriere divisorie in plexiglass. Il 56% degli intervistati esclude ogni ipotesi di utilizzo, il 37% ne ipotizza invece un impiego alla cassa e poco meno del 5% prevede di installarle tra i tavoli.
Fipe inoltre lancia un allarme occupazione: gli imprenditori intervistati da Fipe stimano un crollo del 55% dei loro fatturati a fine anno e questo si tradurrà in un minor impiego di personale, già a partire da domani. Secondo le stime, infatti, il numero dei dipendenti impiegati calerà del 40%, con 377mila posti di lavoro a rischio.